Terremoto in Croazia, un anno dopo. Mons. Kosic racconta dal Sisak il primo Natale fuori casa dei terremotati
Un anno il terremoto in Croazia. Il ricordo del vescovo della diocesi di Sisak, la più colpita del Paese, mons. Kosic. L'impegno della diocesi nel dare un tetto alle famiglie numerose: "Non vogliamo che vadano via. Le aiutiamo a restare"
Ricorre oggi un anno dalla forte scossa di terremoto (6,4 di magnitudo) che il 29 dicembre 2020 colpì la Croazia con epicentro a 44 chilometri a sud-est di Zagabria, a una profondità di 10 chilometri. I danni più gravi a Petrinja – città di 25 mila abitanti nella regione di Sisak – con il centro storico distrutto. Numerosi gli edifici crollati, scuole, ospedali e chiese, in tutta la zona del cratere, la maggior parte del quale insiste territorialmente nella diocesi di Sisak. Ventimila gli sfollati, decine di feriti e almeno sette le vittime accertate: una ragazza di 12 anni in una scuola di Petrinja, altre 5 nel comune di Glina, nella frazione di Majske Poljane, la settima vittima ritrovata sotto le macerie della chiesa di Žažina, nel comune di Lekenik. A queste vanno poi aggiunti due operai volontari morti durante lavori di riparazione di edifici danneggiati. Da quel momento in poi una catena di solidarietà da tutto il mondo ha permesso alla popolazione di superare la grave emergenza mentre la macchina dei soccorsi, formata da Esercito, Protezione civile, Vigili del Fuoco, Polizia, Forze locali, non si è mai fermata riuscendo ad arrivare a tutti i centri colpiti anche quelli più difficili da raggiungere. Tra loro anche tanti volontari della Caritas di Sisak impegnati a consegnare cibo, kit igienici, materiali da costruzione e ad ascoltare la popolazione terremotata.
Speranza nel futuro. “È trascorso un anno – dichiara al Sir il vescovo di Sisak, mons. Vlado Kosic – molte persone hanno fatto rientro nelle case di nuovo agibili, altre sono ospitate in soluzioni abitative di emergenza, e in prefabbricati. Le tende sono un lontano ricordo. Il lavoro da fare è ancora tanto e ci vorrà ancora del tempo. Lo Stato sta facendo la sua parte e noi come Chiesa locale la nostra. La Caritas diocesana è impegnata nell’assistenza delle persone terremotate che vivono fuori casa e le famiglie più in difficoltà”. Va in questa direzione la firma dell’accordo, lo scorso 14 dicembre, per la costruzione di un primo gruppo di cinque case da consegnare ad altrettante famiglie numerose terremotate delle zone di Petrinja e Sisak. La diocesi locale, grazie al progetto “Un tetto per la Croazia”, promosso con l’Associazione dei Croati del Burgenland “Hrvat Sam”, i vescovi austriaci, le autorità delle nove province austriache e il Governo croato, potrà costruire questi nuclei abitativi antisismici di circa 150 mq. per un importo complessivo di oltre 1,3 milioni di euro. L’inizio dei lavori è previsto a gennaio 2022 e la consegna intorno a giugno. Il piano complessivo prevede 10 nuove case.
“Come diocesi – ricorda mons. Kosic – abbiamo già fornito oltre 30 case prefabbricate ecosostenibili ad anziani e famiglie in partnership con l’Associazione ‘Contadini aiutano i contadini’. Dare un tetto è importante. Senza un punto fermo come la casa la gente tende ad andare via da qui e non sappiamo se tornerà più”.
“Ricostruire è anche l’impegno ribadito dal Governo croato”, sottolinea il vescovo croato, che aggiunge: “La diocesi sta lavorando anche al recupero e al restauro delle chiese e dei luoghi di culto danneggiati dalle scosse. Vogliamo ridare ai fedeli quei luoghi dove erano soliti pregare e fare comunità”. Tra questi il vescovo annovera la cattedrale dell’Esaltazione della Santa Croce, il santuario dedicato alla Madonna dei sofferenti a Gora e la chiesa di San Lorenzo a Petrinja. “Crediamo, infatti, che questo ritrovarsi insieme infonda speranza e certezza nel futuro”.
Primo Natale fuori casa. Questo è il primo Natale fuori casa per la popolazione terremotata del cratere sismico, ma qui, afferma mons. Kosic, “si sta già pensando al prossimo, da trascorrere nelle abitazioni rese agibili o ricostruite. Lo Stato sta lavorando per questo e ringraziamo anche la Croce Rossa per il grande aiuto dato. Siamo stati sommersi da un fiume di solidarietà che ci ha permesso di fare fronte ai momenti più difficili del dopo terremoto. Ora guardiamo con più fiducia al futuro”. L’atmosfera natalizia pervade i villaggi prefabbricati dove i volontari della Caritas di Sisak già da giorni si stanno recando per portare ai terremotati pacchi natalizi, kit per l’igiene e regali vari. Particolarmente gradita la consegna, da parte di volontari di Zagabria, di pacchi dono per 32 famiglie residenti in container. La Caritas Croazia, oltre a distribuire pacchi natalizi e generi alimentari ha consegnato anche dei voucher del valore di circa 70 euro ciascuno da utilizzare presso una grande catena di alimentari, sponsor dell’iniziativa.
A consegnare i doni di Natale è andato anche il vescovo Kosic: “è stata un’occasione per portare una parola di speranza e per ascoltare la loro voce e i loro bisogni. Durante l’Avvento in molte parrocchie croate sono state lanciate iniziative solidali per i centri terremotati. Anche così riusciamo a far splendere la luce del Natale e rallegrare la vita di queste famiglie”.