Servizio civile, la Cnesc: “Il maggiore contributo per i giovani è attuare la riforma”

I valori e gli obiettivi che la Conferenza nazionale degli enti del servizio civile affida al Servizio Civile Universale sono stati l’oggetto principale della recente Assemblea dei soci. “Necessaria la valorizzazione delle competenze acquisite dai giovani durante l’anno di servizio”

Servizio civile, la Cnesc: “Il maggiore contributo per i giovani è attuare la riforma”

“Il maggior contributo che il servizio civile universale può dare a valorizzare i giovani è attuare pienamente la riforma che ne prevede l’universalità degli accessi, la programmazione di interventi pluriennali, il consolidamento degli ambiti di azione dell’assistenza, l’educazione e promozione culturale, il servizio all’estero, la valorizzazione dei beni artistici e culturali, l’ambiente, la pratica motoria, la protezione civile, mettendo in risalto la dimensione concreta di difesa civile della Patria e di attuazione dei valori fondanti della Costituzione, realizzata in modo encomiabile durante il 2020 e in questi mesi”. Inizia così una nota della Cnesc – Conferenza nazionale degli enti di servizio civile, che interviene sul dibattito in corso in merito agli obiettivi del Servizio civile universale.

Per la Cnesc, “le quasi 30 mila posizioni di servizio civile che le 4805 organizzazioni degli enti soci hanno proposto su questi settori per il 2022 dimostrano la continuità del nostro impegno. Accanto a questo ‘zoccolo duro’, la Cnesc si propone di partecipare ai bandi tematici di sostegno alla transizione ecologica e a quella digitale; l’altro terreno concreto su cui la Cnesc intende portare il contributo, chiedendo la attivazione di sedi istruttorie fin da subito è la valorizzazione delle competenze acquisite dai giovani - accompagnati dagli adulti - durante l’anno di servizio”.

Il documento finale approvato dalla recente Assemblea di soci di Cnesc farà da riferimento per l’azione verso i giovani e le istituzioni nei prossimi mesi. La delicata fase di ricambi e immissioni di personale che sta vivendo il Dipartimento Politiche Giovanili e Servizio Civile Universale è l’altra priorità nell’azione della Cnesc. Che aggiunge: “Sappiamo che su questo tema è alta l’attenzione dell’istituzione politica, ma qualità delle persone e tempi nell’affidamento degli incarichi sono molto importanti. Gli standard ottimi che il Dipartimento ha avuto fino ad oggi, sono ancora più determinanti in un orizzonte 2021-2023 nel quale le risorse finanziarie fra fondi statali e fondi europei permetteranno contingenti annuali di almeno 55 mila posizioni”.    

“Ora più che mai la costruzione condivisa con gli enti, i giovani, le Regioni è essenziale, fatta salva la responsabilità finale di decisione del Dipartimento, e la sintonia espressa anche su questo tema durante l'assemblea dal Dipartimento stesso, rappresentato dalla dott.ssa Postiglione e dalla Dott.sa Losco. è un dato rilevante – conclude la Cnesc -. L’Assemblea è stata infatti l’occasione per ringraziare e salutare la dott.ssa Postiglione che rientra nella Protezione Civile e iniziare il dialogo con la dott.ssa Silvia Losco. L’Assemblea ha anche attivato la collaborazione con l’Opera Don Orione, nuovo osservatore della Cnesc”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)