Serie tv, Valentina Tomirotti doppia Alice nella seconda stagione di “Human Resourse”

Il personaggio della serie animata disponibile da giugno su Netflix è ispirato all’attivista per i diritti delle persone con disabilità Alice Wong. Tomirotti: “Raro trovare protagonisti disabili il cui ruolo vada oltre la disabilità”

Serie tv, Valentina Tomirotti doppia Alice nella seconda stagione di “Human Resourse”

Serie tv, Valentina Tomirotti doppia Alice nella seconda stagione di “Human Resourse”

ROMA – Ha tenuto il segreto per mesi, poi qualche giorno fa ha deciso di svelarlo. Valentina Tomirotti alias Pepitosa, giornalista, social media manager e attivista per i diritti delle persone con disabilità ha doppiato Alice, uno dei personaggi della seconda stagione di Human Resourse, la serie animata statunitense nata come spin off della più celebre “Big Mouth” e disponibile dal mese di giugno sulla piattaforma Netflif. Alice è una donna in carrozzina, la cui figura si ispira all’attivista Alice Wong, che ha anche doppiato il personaggio nell’originale statunitense.

“Con Alice ho molto in comune – scrive Pepitosa sulla sua pagina Facebook –. All’interno del campo della rappresentazione diversificata, il numero di prodotti mediatici con protagonisti disabili, in ruoli che si concentrano su cose diverse dalla loro disabilità, è molto raro. Ecco perché Alice Wong che interpreta se stessa, un personaggio disabile con una trama ricca di sfumature e una personalità tridimensionale sullo schermo, è una vittoria. All’interno della serie, la disabilità di Alice fa parte del suo personaggio, influenzando il modo in cui si muove, letteralmente, in tutto il mondo, così come il suo accesso a determinate risorse, come si vede anche dalla sua frustrazione in un ristorante inaccessibile che non ha una rampa per la sua sedia a rotelle, come motivazione nel lavorare come attivista per i diritti dei disabili, tutti tratti che accomunano quotidianamente anche la mia vita”.

Ma la cosa più importante, forse, è proprio il fatto che la personalità di Alice non si esaurisce nel suo personaggio. “A differenza di molte serie che si concentrano semplicemente sulla disabilità fisica di una persona disabile e nient’altro, qui c’è una trama operativa e sentimentale – scrive Valentina Tomirotti –. Mentre i media e la società mainstream spesso desessualizzano e deromanticizzano automaticamente le persone disabili (suggerendo che le persone disabili non sono nemmeno degne di avere desideri o essere desiderate), qui si lavora per evitare quello stereotipo”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)