Se a Milano 007 è donna. Su Prime Video dal 10 ottobre lo spy-thriller “Citadel. Diana”
Protagonista Matilda De Angelis, dal progetto “Citadel” dei fratelli Russo. Racconto alla 007 con una grintosa eroina
Russo Brothers. I due fratelli statunitensi Anthony e Joe Russo, alla guida di film dal granitico incasso come “Avengers: Infinity War” e “Avengers: Endgame”, hanno avviato un progetto ambizioso insieme alla piattaforma Prime Video: nel 2023 è stata lanciata la serie spy-thriller “Citadel” con Richard Madden e Priyanka Chopra Jonas, di cui si sono intestati regia, copione (insieme a David Weil) e produzione. È il racconto della nostra contemporaneità in una faida spregiudicata tra due agenzie di sicurezza Citadel e Manticore. Contestualmente al progetto cardine, i due autori hanno promosso altre linee di sviluppo complementari, una di queste in Italia. È nata così “Citadel. Diana”, serie scritta, realizzata e prodotta nel nostro Paese: alla regia c’è Arnaldo Catinari (“Suburra. La serie”, “Vita da Carlo”), il copione porta la firma di Alessandro Fabbri (“Il ragazzo invisibile”, “Il Re”) e il team produttivo è guidato da Riccardo Tozzi con Cattleya (ITV Studios) e Amazon MGM Studios. Protagonista è Matilda De Angelis, con Maurizio Lombardi, Filippo Nigro, Lorenzo Cervasio e Giordana Faggiano. Sei episodi da circa 30 minuti dal 10 ottobre.
La storia. Milano 2030, in un mondo precario, segnato da attacchi terroristici che hanno mandato in frantumi anche il Duomo, Diana Cavalieri è una agente dell’organizzazione segreta Citadel. Sono rimasti pochi membri dopo l’aggressione brutale dell’influente rivale Manticore, dove Diana si è infiltrata sotto copertura. La sua sfida però non è solo rimanere in vita ed evitare di farsi scoprire: sta cercando di vendicare la morte dei propri genitori.
Pros&Cons. “La sfida è stata grande – ha sottolineato il regista – quella di realizzare la serie italiana all’interno di un mondo narrativo creato dai Russo Brothers, dove il nostro racconto fosse all’altezza di una grande produzione internazionale e raccontasse una spy story con una componente emotiva molto rilevante”. “Citadel. Diana” conta un format di base solido, dove tutto si gioca su dinamiche da spy-thriller debitrici della tradizione letteraria alla James Bond. Ovviamente “Citadel” dei fratelli Russo vira su una dimensione da thriller-action condito con generosi effetti speciali. La costola italiana, “Citadel. Diana”, ha percorso lo stesso binario con alcune variazioni: da un lato una grande cura dell’atmosfera del racconto, tra “retrofuturismo” e “architetture razionaliste italiane”, con suggestioni alla De Chirico, e in generale una dimensione estetica ricercata (comprese le acconciature del Premio Oscar Giorgio Gregorini); dall’altro la centralità nella storia di una agente segreto donna, che Matilda De Angelis abita con grinta e intensità, mettendosi in gioco in scene fisiche e tensioni introspettive. Guardando all’ossatura complessiva del racconto, non tutto risulta pienamente fluido o realistico, con dialoghi qua e là un po’ stentati e snodi narrativi forzati. La serie è comunque un divertissement di genere per appassionati. Complessa, problematica.