Salmi, per pregare insieme. Prende inizio questa settimana un nuovo itinerario che avrà come oggetto il libro dei Salmi

Recitare un salmo in famiglia significa sintonizzarsi con la preghiera di tutta la comunità cristiana.

Salmi, per pregare insieme. Prende inizio questa settimana un nuovo itinerario che avrà come oggetto il libro dei Salmi

Prende inizio questa settimana un nuovo itinerario che avrà come oggetto il libro dei Salmi, la grande raccolta di componimenti poetici che, ereditata dal popolo ebraico, è da sempre anche la preghiera della Chiesa. Sono il libro più ampio della Bibbia dopo quello del profeta Geremia e della Genesi e, come sappiamo, essi innervano la Liturgia delle Ore e dell’Ufficio che sacerdoti e religiosi recitano più volte al giorno e a cui sempre più laici si accostano in diversi modi e occasioni.

Nella celebrazione eucaristica, un “salmo responsoriale” permette all’assemblea di rispondere letteralmente alla Parola che viene proclamata. Di fatto, come ha scritto il teologo tedesco protestante Dietrich Bonhoeffer (morto martire nel 1945): “se la Bibbia contiene un libro di preghiere, dobbiamo dedurre che la parola di Dio non è soltanto quella che Egli vuole rivolgere a noi, ma è anche quella che Egli vuole sentirsi rivolgere da noi”. Ci chiediamo, allora: quanto pregare con i Salmi può divenire (perché no, anche quotidianamente), una preghiera in favore della famiglia ed espressa dalla famiglia per la Chiesa ed il mondo: una sorta di linguaggio che, come un respiro attraverso il tempo, diviene esperienza concreta, dialogo fecondo con il Signore, giorno dopo giorno?

Recitare un salmo in famiglia significa sintonizzarsi con la preghiera di tutta la comunità cristiana e quindi, ancora una volta – non ci si stancherà mai di ripeterlo – testimoniare di essere “chiesa domestica”, come da sempre auspichiamo. Non si tratta di un’operazione immediata perché il linguaggio poetico dei Salmi dista dal nostro diversi millenni e necessita di una decodifica e comprensione profonde. Se tradizionalmente essi vengono attribuiti tutti al re Davide, noi oggi sappiamo bene che non è così. La raccolta finale, costituita dal Salterio canonico entrato a far parte della Bibbia cattolica, è databile tra il 200 e il 150 a.C., ma i 150 componimenti complessivi sono stati scritti in epoche molto diverse, a partire dal XII secolo fino al VI secolo a. C. Spesso ad una prima lettura si può restare spiazzati da certe espressioni, come se non avessero più nulla da dire all’uomo contemporaneo e talvolta è inevitabile che nascano interrogativi. Parimenti, però, la poesia assume spesso una dimensione universale e le sue parole si fanno lode, ringraziamento, lamento e supplica nel nostro oggi, visualizzando situazioni e stati d’animo che sono proprio i nostri, qui ed ora. Il teologo russo ortodosso Pavel Evdokimov (1901 – 1970) scriveva che il Salterio è “nella vita come un santuario che non è separato da nessuna grata rispetto alla strada e alla casa”. Esso è proprio un ponte fra la vita e la relazione con Dio. Possiamo allora attingere a questo grande otre, consapevoli che contiene numerosi messaggi che le famiglie cristiane possono fare propri e rivolgere al Signore, ricevendo speranza, consolazione, incoraggiamento, e rinnovata fiducia per proseguire il cammino.

“Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino” (Sal 119, 105), forti di questo convincimento, commenteremo tutti quei salmi che possono essere assunti dalla famiglia nel suo complesso, o anche laddove siano alcuni suoi membri che se ne fanno interpreti coinvolgendo anche gli altri. Le intonazioni e le occasioni saranno le più diverse, proprio come molto differenti possono essere le situazioni che è dato vivere in una famiglia nello scorrere dei giorni, fra eventi lieti e preoccupazioni, nascite e lutti, gioie e dolori. Il desiderio è quello di consentire alle famiglie cristiane di respirare, nella preghiera, con la Chiesa e intercedendo per la Chiesa stessa, sentendosi sempre più pienamente parte del popolo di Dio che cammina sulle Sue vie. E fin d’ora possiamo farlo invocando la pace per questi cupi giorni di guerra nel cuore dell’Europa: “Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: egli annuncia la pace per il suo popolo, per i suoi fedeli, per chi ritorna a lui con fiducia”. (Sal 85, 9)

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Fonte: Sir