"Rotte migranti”: un gioco di ruolo per capire il dramma dei viaggi in mare
La traversata in gommone, la mortificazione da parte degli sfruttatori fino alle procedure di identificazione della questura italiana. Sono alcune delle fasi della mostra interattiva proposta dal Ciss agli studenti di Palermo
PALERMO - La drammatica traversata in gommone, la mortificazione e l'umiliazione dei migranti da parte degli sfruttatori fino ad arrivare alle procedure di identificazione della questura italiana. Sono alcune delle fasi della mostra interattiva "Rotte Migranti" in cui si partecipa attivamente attraverso un gioco di ruolo al viaggio dei richiedenti asilo. Il Ciss (Cooperazione Internazionale Sud Sud), ong siciliana da 33 anni attiva in Italia e nel mondo nella difesa e promozione dei diritti umani, ha proposto alle scuole di Palermo questo percorso interattivo per provare a comprendere il dramma del viaggio migratorio.
Il percorso che ha avuto già la partecipazione di oltre 500 studenti è allestito fino a oggi all’interno dello Scalo 5B, in via Sadat, 13, presso l’ex Fiera del Mediterraneo, a Palermo. E' una ricostruzione dall'impatto emotivo molto forte che ha permesso a ragazzi e ragazze una full immersion in un’altra identità: ci si muove tra i paesi di maggiore provenienza di cittadini stranieri (Nigeria, Bangladesh, Somalia) fino all'arrivo in Italia, affrontando situazioni impreviste. I “viaggiatori” sono, infatti, guidati da animatori/attori attraverso scenografie, video, suoni e sceneggiature tratte da storie reali di migranti. Ci si imbatte così nella quotidianità dei richiedenti asilo, degli sfruttati nel lavoro nero, delle donne vittime della tratta e si impara a comprendere i percorsi ed i processi di accoglienza e respingimento attuati in Italia. Un gioco di ruolo che sovverte provocatoriamente ruoli e vite: a vestire i panni della polizia, degli scafisti e degli sfruttatori sono infatti anche alcuni ragazzi migranti coinvolti nel progetto Come.In – Approcci interattivi e Creativi per la scoperta di altre culture”, che testa pratiche innovative per l’integrazione di rifugiati in quattro Paesi (Italia, Malta, Grecia e Romania) mettendo in rete associazioni e organizzazioni no-profit operanti in ambito sociale.
"I giovani hanno tanta voglia di conoscere - spiega Enza Caputo del Ciss - per capire meglio cosa succede a queste persone. I risultati che possiamo raccogliere sono stati positivi non solo nella fase interattiva del percorso ma anche in quella in cui spieghiamo loro tutto quello che succede in Italia dopo l'identificazione del richiedente asilo con tutte le sue conseguenze alla luce delle attuali leggi".
"Da questo percorso ho capito quanto sia forte per queste persone desiderare e sperare in una vita diversa - dice Federica studentessa di 16 anni -. Mi dispiace pensare che vengano trattati male e poi, immaginare che, dopo avere fatto un percorso molto lungo, difficile e travagliato pieno di insidie, per arrivare nel nostro Paese, non riescano a realizzare il proprio sogno. Provando a mettersi nei loro panni si capisce meglio che si tratta di una tragedia vera e propria e che queste persone vanno soprattutto aiutate. Tra le simulazioni la parte molto forte è quella del gommone dove ho capito quanta paura si possa avere".
"La nostra scuola da sempre è sensibile al temi dell'immigrazione e della legalità - sottolinea soddisfatta l'insegnante di Scienze umane Annamaria De Filippi del liceo di Scienze Umane Camillo Finocchiaro Aprile -. Al di là delle nostre spiegazioni sull'argomento il percorso è tutta un'altra cosa perchè li coinvolge molto, facendoli interagire in prima persona e dando loro la sensazione forte di perdere la propria dignità e sicurezza. Un modo per fare riflettere e acquisire più consapevolezza agli studenti su cosa significhi realizzarsi come persona e a quali drammatiche condizioni questo sia possibile".
Il progetto Come.In è promosso dal Ciss, assieme ai suoi partner palermitani, Arci Porco Rosso, Arci Tavola Tonda, Associazione Maghweb, é cofinanziato dal Creative Europe e vede la collaborazione dell’associazione Lisca Bianca e del Cies Onlus con cui è stata ideata e realizzata l’iniziativa "Rotte migranti. Un viaggio diverso dagli altri". (set)