Roberto Marcato. Candidato per la reconquista di Padova? Il "bulldog istituzionale" della Lega Nord resta in pista
È il “bulldog istituzionale“ della Lega Nord. Roberto Marcato, 52 anni (di cui oltre venti nel segno e nel sogno di San Marco...), sembra quasi aver raccolto e aggiornato l’eredità dorotea. Come Luca Zaia, sa alternare la ruvidezza di Bossi con il pragmatismo amministrativo.
Confermato assessore regionale all’economia, Marcato nel Padovano conta sulle 11.657 preferenze mietute alle Regionali 2020. Il candidato più votato nel Veneto non distoglie mai lo sguardo da palazzo Moroni.
Nel 2014 ha occupato il ruolo di presidente del consiglio comunale. E nel 2017 ha collezionato 469 voti personali, più del doppio rispetto alle Comunali precedenti.
Di fatto - fuori e dentro la “Liga veneta” - Marcato rappresenta l’alter ego di Massimo Bitonci (il primo e finora unico sindaco del Carroccio, sfiduciato dai suoi stessi alleati).
Candidato per la reconquista di Padova? Marcato ammicca sornione: «C’è tempo, per carità. Le Comunali sono fra un anno. E oggi dobbiamo fronteggiare i contraccolpi economici del Covid». Tuttavia, ammette: «Quando passo in città, molti mi chiedono di essere il loro candidato sindaco. Per lo più si tratta di gente che vota centrodestra. Ovviamente, fa piacere. Significa anche che la coalizione alternativa a Sergio Giordani è già compatta. I primi delusi dall’attuale sindaco sono i padovani fuori dai partiti. Gli estranei al “giro” del Pd e del centrosinistra: si aspettavano da Giordani un salto di qualità che, invece, non è arrivato...».
Marcato, insomma, resta sempre in pista. Quanto meno perché presidia la “Lega di lotta e di governo” in perfetta sintonia con Zaia. «Come sempre, sono a disposizione della Lega. Decideremo insieme, a suo tempo, come giocare la partita delle Comunali di Padova» afferma con un sorriso, «E come sempre, mi adeguerò alla volontà dei militanti e dei dirigenti leghisti. Conterà anche la strategia migliore per la coalizione di centrodestra. L’importante sarà vincere per dimostrare ai padovani che la città ha bisogno di un futuro all’altezza delle nuove sfide».