Rito di ammissione al catecumenato per una quindicina di simpatizzanti dai 13 ai 53 anni
Sono una quindicina i simpatizzanti che quest’anno vivranno, domenica 3 novembre 2024, il Rito di ammissione al Catecumenato, presieduto dal vescovo Claudio Cipolla. Con il Rito di ammissione inizia per loro un percorso che li porterà nell’arco di un paio d’anni a diventare cristiani con la celebrazione dei sacramenti dell’Iniziazione cristiana: battesimo, cresima, eucaristia.
La celebrazione si svolgerà domenica 3 novembre, con inizio alle ore 16, sul sagrato della Cattedrale dove i simpatizzanti saranno chiamati per nome e il vescovo traccerà il segno della croce sulla loro fronte, sugli occhi, sulle orecchie, sulla bocca, sul petto e sulla spalla.Quindi ci sarà il segno più forte di questo rito: il passaggio attraverso la porta principale della Cattedrale, simbolo di Cristo, che rappresenta il primo passo per chi desidera far parte della Chiesa di Dio.Dopo il passaggio della soglia, i candidati al Catecumenato parteciperanno alla Liturgia della Parola e al termine sarà loro consegnato il libro dei Vangeli, dove potranno conoscere e incontrare Gesù. Da questo momento inizierà il loro itinerario verso i sacramenti dell’Iniziazione cristiana, accompagnati dai catechisti e dalle comunità cristiane. Il percorso dura circa due anni e comprende catechesi e celebrazioni che coinvolgono i catecumeni (oltre al rito di ammissione ci sono le unzioni, il rito di elezione al termine del percorso, gli scrutini e le consegne).
A chiedere di diventare cristiani quest’anno sono una quindicina di persone, dai 13 ai 53 anni, per la maggior parte di nazionalità italiana, e gli altri provenienti da Cina, Albania, Ghana, Ungheria, Brasile; fanno riferimento alle parrocchie cittadine di Arcella, Ss. Trinità, Stra, Madonna Incoronata e di altre comunità del territorio diocesano: Santi Nazario e Celso dell’unità pastorale Medio-Brenta, San Giacomo di Monselice, Campodarsego, San Sebastiano di Thiene, Busa di Vigonza, Onara, San Domenico di Tencarola.
Fonte: Ufficio Stampa Diocesi di Padova