Recovery plan, "grande opportunità ma rischio riciclaggio"

Alla presentazione del libro “Il giro dei soldi” interviene il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che avverte: bisogna evitare che i 210 miliardi di euro diventino un bottino per la criminalità organizzata. “Saranno coinvolti anche enti locali e dovranno dare garanzie che sappiano gestirli al meglio”. E chiede l'istituzione del Registro nazionale dei titolari effettivi delle imprese

Recovery plan, "grande opportunità ma rischio riciclaggio"

I fondi del Recovery Plan, oltre 210 miliardi di euro, “sono una grande opportunità ma anche fonte di rischio”. Per il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, la sfida nella gestione di questi fondi sarà anche quella di evitare che diventino un bottino per la criminalità organizzata. “Saranno coinvolti anche dagli enti locali e da altri enti pubblici -aggiunge-. Saranno quindi stazioni appaltanti e dovranno dare garanzie che sappiano gestirli al meglio”. Il sindaco interviene alla presentazione del libro “Il giro dei soldi. Storie di riciclaggio. Da Milano al Delaware: dove finiscono i capitali sporchi di evasori e criminali” edito da Altreconomia, scritto da David Gentili, presidente della commissione consigliare antimafia del Comune di Milano, Ilaria Ramoni, avvocata cassazionista e amministratrice giudiziaria di beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, e Mario Turla, esperto in materia antiriciclaggio e consulente della Commissione antimafia del Comune di Milano.

Per il sindaco di Milano nella gestione dei fondi del Recovery Plan non si dovrà ricorrere a poteri commissariali. “Non sono d'accordo con chi invoca poteri straordinari. Non va bene. Bisogna fare la cose con le risorse che abbiamo. Siamo nella fortunata condizione di poter cambiare il paese e senza ricorrere a scorciatoie”. Sala invita poi a “osservare la finanza mondiale e quella europea”. Mentre in passato le banche d'affari non erano molto interessate ad avere come clienti gli enti pubblici, “ora invece guardano con interesse, perché il pubblico nei prossimi anni avrà ingenti risorse da spendere”. Il problema del riciclaggio e dell'infiltrazione nell'economia e negli appalti pubblici della criminalità organizzata è un problema mondiale. “E ciascuno deve fare la sua parte”, conclude il sindaco.

Il Comune di Milano, ha sottolineato David Gentili, chiede inoltre che sia istituito il registro nazionale dei titolari effettivi delle società. L'individuazione del titolare effettivo è prevista dalla Direttiva europea sul riciclaggio. Ma mancano ancora gli strumenti perché le amministrazioni comunali possano effettivamente sapere sempre chi c'è dietro le imprese che partecipano a gare d'appalto. Uno di questi strumenti sarebbe appunto il registro nazionale, di cui si parla e discute da anni.

Alla presentazione del libro sono intervenuti anche Alessandra Dolci, procuratore aggiunto e coordinatrice della Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Milano, Fabio Roia, presidente sezione autonoma misure di prevenzione del Tribunale di Milano, Gian Gaetano Bellavia, commercialista, esperto di diritto penale dell’economia e di riciclaggio, autore della prefazione. Alessandra Dolci ha sottolineato come le indagini della Dda stiamo svelando “l'enorme montagna di soldi” che le mafie ottengono con il traffico di droga su Milano. “Denaro che ovviamente viene poi reinvestito” in attività imprenditoriali e nell'economia in apparenza legale della città.

Oggi a questa presentazione del libro ci sono le istituzioni – sottolinea Ilaria Ramoni- Ci si nutre di simboli. E questo vuole dire che Milano c'è ed è unita. E ciascuno può fare la sua parte per prevenire questi fenomeni”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)