Rapporto annuale 2023. Trasparenza, l’impegno della Chiesa continua: la situazione economica della Diocesi di Padova
Rapporto annuale 2023 Per il nono anno consecutivo, la Diocesi di Padova rende pubblica la propria situazione economico-finanziaria. I numeri sono in linea con gli scorsi anni, continua la valorizzazione e razionalizzazione del patrimonio immobiliare
La speranza non delude è il titolo scelto per il fascicolo che racchiude il Rapporto economico 2023 della Diocesi di Padova che viene presentato sabato 9 novembre nel rinnovato teatro dell’Opsa di Sarmeola di Rubano. Il riferimento è al Giubileo come pure al bilancio presentato un anno fa, intitolato Pronti a rendere conto della speranza che è in voi. Una speranza che sono chiamati a vivere nel loro servizio quinquennale anzitutto i nuovi membri dei consigli parrocchiali per la gestione economica (Cpge) e i vicepresidenti dei consigli pastorali parrocchiali, invitati per la prima volta alla presentazione dopo la loro elezione avvenuta la scorsa primavera. Presenti all’Opsa anche i membri dei consigli di amministrazione degli enti diocesani e i responsabili e collaboratori di uffici e servizi diocesani. «I sentieri percorsi in questi ultimi anni dalla nostra Chiesa di Padova, sul fronte della gestione dei beni, sono stati alquanto impegnativi per la quantità e l’intensità degli obiettivi – ha scritto il vescovo Claudio Cipolla nel testo introduttivo al Rapporto annuale, elencando di seguito i temi affrontati e gli obiettivi raggiunti: «La pubblicazione del bilancio della Diocesi e la sua certificazione da parte di un’agenzia esterna; l’accostamento del bilancio della Diocesi a quello degli altri enti a essa direttamente collegati; l’intenzione e l’impegno di trasparenza e di informazione di cui ci sentiamo debitori verso tutti». Un impegno che si rinnova quest’anno per la nona volta e viene riconosciuto anche dalla Conferenza episcopale italiana, rappresentata sabato 9 novembre dall’economo don Claudio Francesconi e da Michele Pandolfi del Servizio informatico della Cei.
I numeri del bilancio
Il rendiconto gestionale 2023 dell’ente Diocesi si chiude con un disavanzo pari a 939.741 euro (nel 2022 era di 616.394 euro), dovuto a un totale di 11.997.798 euro di costi a fronte di 11.058.056 euro di proventi, sostanzialmente in linea con i risultati degli ultimi anni. È invece nel capitolo relativo al patrimonio immobiliare che si registra uno scarto significativo con un incremento di 23 milioni di euro rispetto al 2022. Si tratta del frutto di un lavoro in corso ormai da un decennio che ha gli obiettivi di stimare, valorizzare e razionalizzare i beni immobili di enti collegati alla Diocesi. In quest’ottica nel 2023 sono stati estinti la Pia associazione laicale istituto Clair (le poche religiose sono accolte proprio all’Opsa) e il Movimento apostolico diocesano (Mad), pertanto i relativi immobili – tra cui il complesso di riviera Paleocapa, Casa Pio X e Casa Franceschi a Camporovere – sono passati alla Diocesi, come pure il monastero della Visitazione di Santa Maria di riviera San Benedetto (anche le suore della Visitazione risiedono all’Opera della Provvidenza). Da rilevare il calo della perdita d’esercizio del Seminario vescovile (oggi a 342 mila euro, un milione in meno rispetto al 2022) e l’utile registrato dall’Istituto diocesano sostentamento clero (quasi 800 mila euro) investito per i presbiteri e la manutenzione degli immobili. Dall’8 per mille è giunta a Padova lo sorso anno una cifra pari a 3.754.496 euro, impiegata per 1,6 milioni in interventi caritativi e 1,7 milioni in esigenze pastorali. I rimanenti 400 mila euro sono serviti al restauro di beni culturali. Sui fronti caritatevole e missionario, emerge un impegno complessivo della Chiesa padovana per ben 92 milioni di euro, di cui 51 milioni per dalle attività di Ufficio missionario e Medici con l’Africa Cuamm e 40,8 milioni impiegati sul territorio da Caritas, Adam onlus, Associazione universale Sant’Antonio, Fondazione Nervo Pasini, Irpea, Opera Casa Famiglia e Opsa. Per quanto riguarda i rendiconti delle parrocchie, si conferma la ripresa post-Covid sia sul piano delle offerte ordinarie sia su quello delle entrate da manifestazioni e feste della comunità. Diminuisce il debito nei confronti delle banche, preoccupa invece la capacità di manutenere e adeguare i molti beni immobili di proprietà parrocchiale.
Lo strano binonio
Che cos’hanno in comune economia e speranza? Se lo chiede nella sua relazione di missione il vicario episcopale per i beni temporali don Lorenzo Celi. «Senza speranza nessuno si assumerebbe il rischio d’impressa, nessuno tenterebbe la strada della ricerca creativa, dell’innovazione e tantomeno dell’investimento. Declinata nell’ambito economico, la speranza è tanto di più concreto possa esserci: non permette compiere azzardi, ma spinge a guardare aventi con prudenza; induce a fare bene i conti prima di avventurarsi in progetti impegnativi; soprattutto costringe a rapportarsi costantemente e realisticamente con il futuro, in un tempo in cui il “qui e ora” sembra prevalere su tutto».
Si fa il punto sul progetto “Vi sia uguaglianza”
Alla presentazione del bilancio diocesano 2023, interviene anche don Andrea Zanchetta, parroco di Calcroci, la prima comunità a beneficiare del progetto “Vi sia uguaglianza”, annunciato nella Lettera post-sinodale Ripartiamo da Cana firmata dal vescovo Claudio e presentato ufficialmente nella messa crismale del giovedì santo, lo scorso 28 marzo. Si tratta dell’iniziativa messa in campo dalla Diocesi in favore delle parrocchie in forte difficoltà finanziaria, che si basa sulla solidarietà di altre comunità, con una situazione economica più florida, che decidono di porsi accanto di realtà sorelle nella fede e appartenenti alla stessa Chiesa locale.
Bilancio certificato da PricewaterhouseCoopers
Oltre a essere pubblicato, il Rapporto annuale della Chiesa di Padova, da alcuni anni è anche certificato da un ente terzo. Partner della Diocesi è la società di revisione PricewaterhousCoopers spa, presente all’incontro di sabato 9 novembre con il revisore legale Alessandro Vincenzi che firma anche la relazione pubblicata all’interno del fascicolo La speranza non delude.