Quirinale. 76 i “grandi elettori” veneti che a gennaio eleggeranno il 13° presidente della Repubblica Italiana
Ammontano a 76 i “grandi elettori” veneti che nella terza decade di gennaio saranno chiamati a scegliere il 13° presidente della Repubblica.
Ai 73 parlamentari (50 deputati e 23 senatori), che sono in carica dal marzo del 2018, si affiancheranno infatti tre consiglieri regionali (due per la maggioranza e uno per l’opposizione), scelti nel settembre 2020. Ma chi sono e a quali forze politiche appartengono i nostri rappresentanti nell’aula di Montecitorio, dove il Parlamento si riunirà in seduta comune per indicare il successore di Sergio Mattarella? Cominciamo dalla Camera, che è attualmente composta da 630 deputati, che saranno ridotti a 400 nella XIX legislatura.
Lega-Salvini Premier. Fa la parte del leone ovviamente il partito di Matteo Salvini, che può contare su 24 deputati. Belluno schiera Mirco Badole; Venezia conta su Giorgia Andreuzza, Alex Bazzaro, Sergio Vallotto e Ketty Fogliani; Treviso annovera Ingrid Bisa, Dimitri Coin, Angela Colmellere, Monica Fantuz, Giuseppe Paolin e l’ex sottosegretario Franco Manzato; Verona è rappresentata dall’ex ministro Lorenzo Fontana, da Vito Comencini, Paolo Paternoster, Roberto Turri e Vania Valbusa; Vicenza mette in campo Silvia Covolo, Erik Umberto Pretto e Germano Racchella. Padova avrà l’ex sottosegretario Massimo Bitonci, i sindaci di Borgoricco Alberto Stefani (segretario della Liga Veneta), di Pozzonovo Arianna Lazzarini e di Vigodarzere Adolfo Zordan. Per Rovigo ci sarà Antonietta Giacometti.
Coraggio Italia. Il partito fondato dal sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, e dal presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, sarà rappresentato dal capogruppo, il padovano Marco Marin, e dal deputato trevigiano Raffaele Baratto (entrambi militavano in Forza Italia).
Italia Viva. La forza politica centrista guidata dall’ex premier Matteo Renzi conta su Lucia Annibali (marchigiana, eletta con il Pd nella circoscrizione Veneto 2), sul veronese Davide Bendinelli (ex coordinatore regionale di Forza Italia) e sull’ex dem veneziana Sara Moretto.
Forza Italia. Il ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta guida il drappello dei berlusconiani: del team fanno parte anche il bellunese Dario Bond, i padovani Lorena Milanato (inquilina di Montecitorio dal 2001), Piergiorgio Cortelazzo e Roberto Caon; il vicentino Pierantonio Zanettin.
Fratelli d’Italia. Il partito pilotato da Giorgia Meloni (collocato all’opposizione del governo Draghi) posiziona sui banchi di Montecitorio Maria Cristina Caretta (eletta nel collegio di Schio) e il veronese Ciro Maschio.
Movimento Cinque Stelle. Sono tre i deputati veneti: il ministro per il Rapporti con il Parlamento, il bellunese Federico D’Incà, l’ex presidente della commissione Giustizia Francesca Businarolo e il veronese Mattia Fantinati.
Partito democratico. Il partito di Enrico Letta conta su cinque onorevoli veneti: i veronesi Gian Pietro Dal Moro e Diego Zardini; il bellunese Roger De Menech (già segretario regionale dei dem); il giornalista veneziano Nicola Pellicani; il padovano Alessandro Zan.
Gruppo Misto. Mai numeroso come stavolta il gruppo Misto, formato dai parlamentari che sono stati espulsi o hanno abbandonato le forze politiche con le quali sono approdati in Parlamento. Non fanno capo a nessun partito la padovana Silvia Benedetti e la bassanese no vax Sara Cunial, entrambe elette con il M5S. Arrivano dalle liste grilline anche l’ex sindaco di Mira Alvise Maniero, il padovano Raphael Raduzzi e la sandonatese Arianna Spessotto: tutti e tre sono confluiti nella componente denominata “Alternativa”.
E veniamo a Palazzo Madama (315 componenti, destinati dal 2023 a scendere a 200, più sei senatori a vita) guidato dalla forzista padovana Maria Elisabetta Alberti Casellati, che figura tra i nomi più gettonati per il Quirinale. Nel gruppo degli azzurri troviamo anche il veronese Massimo Ferro, e i padovani Antonio De Poli (presidente nazionale dell’Udc), Niccolò Ghedini e Roberta Toffanin. E’ invece approdato nel Misto il veneziano Andrea Causin, eletto con Forza Italia e poi transitato per gli Europeisti-Maie.
Il Pd veneto vanta il veronese Vincenzo D’Arienzo e il veneziano Andrea Ferrazzi. Dai dem è invece uscita la vicentina Daniela Sbrollini, segretario d’aula di Italia Viva. Due i senatori di Fratelli d’Italia: il sindaco di Calalzo e segretario regionale Luca De Carlo e il presidente del Copasir Adolfo Urso. Quattro invece i rappresentanti pentastellati: il padovano Giovanni Endrizzi (segretario della commissione Igiene e sanità); il presidente della commissione Industria, commercio e turismo Gianni Pietro Girotto; la vicentina Barbara Guidolin e la veneziana Orietta Vanin.
Infine la pattuglia della Lega-Salvini Premier, che al Senato è collegata al Partito sardo d’azione. Ne fanno parte il ministro per le Disabilità, la vicentina Erika Stefani, il padovano presidente della commissione Giustizia Andrea Ostellari; i trevigiana Sonia Fregolent, Giampaolo Vallardi e Massimo Candura; la veneziana Nadia Pizzol; i veronesi Paolo Tosato e Cristiano Zuliani.