“Proteggete gli anziani dalla crisi politica”: l'appello del Patto non autosufficienza
La crisi di governo non faccia arenare la riforma: il Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza indirizza un appello a Mattarella, Draghi, Orlando e Speranza, esprimendo le proprie preoccupazioni: “Nell'attuale legislatura avviato percorso positivo di cambiamento: la crisi rischia di vanificare gli sforzi”
La riforma dell'assistenza per la non autosufficienza non può essere fermata dalla crisi di governo e dal cambio di legislatura: è l'appello che il “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza” indirizza al presidente Mattarella, al premier Draghi e ai ministri Orlando e Speranza, esprimendo le proprie preoccupazioni.
“In Italia esiste una diffusa questione sociale che ha sempre incontrato difficoltà nel trovare ascolto da parte della politica nazionale – ricordano le 48 associazioni aderenti al Patto - È quella riguardante le persone anziane non autosufficienti: se si considerano loro, i familiari e chi le assiste professionalmente si arriva a oltre 10 milioni di individui. Nell’attuale legislatura, finalmente, è stato avviato un positivo percorso di cambiamento. Tuttavia, la sua brusca conclusione rischia di vanificare gli sforzi finora effettuati”.
Questo significherebbe deludere e le aspettative di chi attende da decenni una riforma del genere e di chi a questa riforma sta lavorando da tempo: “Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza - approvato lo scorso anno - prevede una riforma che introduca 'un sistema organico di assistenza agli anziani non autosufficienti'. È un atto atteso da trent’anni – rammentano le associazioni - e che, nel frattempo, è stato compiuto in tutti i Paesi europei simili al nostro. Ovunque questa innovazione ha modificato in profondità il settore, rafforzandolo notevolmente”.
I tempi sono stretti e il traguardo dovrebbe essere vicino, visto che “la riforma è da realizzare attraverso una Legge Delega, che il Parlamento deve approvare entro la primavera 2023. La riforma è da molti mesi in lavorazione, con la regia della presidenza del Consiglio, e alcuni presupposti sono stati introdotti grazie alle misure previste dalla Legge di Bilancio per il 2022”.
Il lavoro ha visto impegnate diverse realtà ed è ormai a buon punto: “La preparazione della riforma ha potuto beneficiare di numerosi contributi – ricordano infatti le associazioni -, in particolare da parte del 'Gruppo di lavoro su interventi sociali e politiche per la non autosufficienza', presso il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, del 'Comitato di Coordinamento sulle politiche in materia di assistenza sanitaria e socio-sanitaria alla popolazione anziana', presso la Presidenza del Consiglio, del ministero della Salute e del Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza. Progressivamente, i diversi contributi sono stati coordinati tra loro e collocati in un disegno organico e riformista”.
Tutto questo, però, rischia ora di andare in fumo: “Con la prematura interruzione della legislatura, esiste il rischio di disperdere quanto è stato realizzato sinora e di rendere inutile il percorso avviato. Ciò significherebbe ricominciare daccapo nella nuova legislatura, peraltro con ben poco tempo a disposizione”.
Di qui l'appello: “Vi chiediamo di compiere ogni azione possibile affinché si dia seguito al lavoro compiuto e la nuova attenzione verso la non autosufficienza non rimanga una mera dichiarazione d’intenti”. Nello specifico, “vi chiediamo di utilizzare gli spazi in tal senso assicurati dal legame tra la riforma, il Pnrr e il suo cronoprogramma. È pure decisivo – aggiungono le associazioni - evitare le conseguenze negative della fretta e del clima di fine legislatura, riscontrate più volte in passato. Riteniamo, dunque, essenziale definire la riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti nella sua interezza e non solo in sue singole parti – raccomanda il Patto - Parimenti, per noi è dirimente che la riforma sia coerente con le proposte che abbiamo elaborato - attraverso un ampio percorso partecipato che ha coinvolto tutte le nostre organizzazioni - finalizzate all’introduzione del Sistema Nazionale Assistenza Anziani”.
Il Patto ripropone e rilancia, dunque, nella lettera trasmessa a presidenti e ministri, i “10 motivi per introdurre il Sistema nazionale assistenza anziani”, che già abbiamo riportato su queste pagine. “Ciò che Vi stiamo chiedendo – concludono le associazioni - è di proteggere gli anziani non autosufficienti e le loro famiglie dalle conseguenze dell’attuale crisi politica”.