Processo Regeni, udienza rinviata al 25 maggio. Un documentario getta discredito sullo studente

Alla vigilia dell’apertura del processo caricato su YouTube “The story of Regeni”, un’operazione mediatica che fa discutere. Palazzotto: “Vergognoso, una produzione ignota, che infanga ancora una volta la memoria di Giulio. L'ennesimo inaccettabile tentativo di depistaggio”

Processo Regeni, udienza rinviata al 25 maggio. Un documentario getta discredito sullo studente

E’ stata inviata al prossimo 25 maggio l'udienza preliminare del processo per la morte di Giulio Regeni, che vede alla sbarra quattro 007 egiziani. Il Gup del Tribunale di Roma, Pierluigi Balestrieri, ha accolto il legittimo impedimento, legato all'emergenza sanitaria da Covid19, di uno dei difensori d'ufficio degli imputati. In aula, oltre al pm Sergio Colaiocco, erano presenti il procuratore capo, Michele Prestipino, i genitori di Giulio Regeni, Paola Deffendi e Claudio Regeni. Gli imputati sono Tariq Sabir, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Uhsam Helmi e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif, maggiore della National Security egiziana. Le accuse, a seconda delle posizioni, sono di sequestro di persona pluriaggravato, concorso in omicidio aggravato e concorso in lesioni personali aggravate.

Intanto ieri, a poche ore dall’inizio del processo è stato pubblicato su Youtube un documentario (in arabo con sottotitoli in italiano) dal titolo “The story of Regeni”, che nei fatti solleva diversi dubbi sull’attività dello studente in Egitto e sulle sue ricerche. L’operazione mediatica ha sollevato diverse critiche, c’è chi parla di un tentativo di depistaggio e discredito su Regeni. Nel documentario vengono intervistati, tra gli altri, anche l’ex ministra della Difesa Elisabetta Trenta, il senatore Maurizio Gasparri e l’ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare Leonardo Tricarico.

 "Alla vigilia dell'udienza preliminare del processo per i quattro 007 egiziani imputati dell'uccisione di Giulio Regeni spunta un vergognoso documentario, di produzione ignota, che infanga ancora una volta la memoria di Giulio. L'ennesimo inaccettabile tentativo di depistaggio - sottolinea Erasmo Palazzotto, Presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla morte di Giulio Regeni”. E' molto grave che esponenti italiani, politici e militari, si siano prestati a questa operazione ignobile. E' grave che Gasparri abbia gettato discredito non solo su Giulio Regeni ma sul suo stesso Paese giustificando di fatto gli oltraggi ricevuti dai nostri magistrati da parte egiziana". La Commissione “non tralascerà alcun dettaglio e cercherà di fare luce su ogni zona d'ombra di questa vicenda. Ma alimentare la cultura del sospetto, continuando a fare allusioni su Cambridge senza alcuna evidenza, contribuisce a distogliere l'attenzione dal Cairo dove Giulio Regeni è stato ucciso e dove ancora oggi si trovano impuniti i suoi torturatori e i suoi assassini".

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)