"Pagella in tasca", al via il progetto che permetterà ai ragazzi rifugiati di studiare in Italia

Promosso da Intersos e Unhcr, prevede l’ingresso in Italia con un visto per motivi di studio di 35 minori non accompagnati. “Una goccia nel mare, ma anche un primo passo per consentire loro di entrare in Italia in modo protetto”

"Pagella in tasca", al via il progetto che permetterà ai ragazzi rifugiati di studiare in Italia

Arriveranno in Italia a partire dal mese di settembre, e saranno ospitati da famiglie affidatarie di Torino, i primi cinque minori non accompagnati beneficiari del progetto “Pagella in tasca”, lanciato ufficialmente oggi grazie alla firma dei ministeri dell’Interno, degli Affari Esteri e del Lavoro, e del Comune di Torino. Il progetto, promosso da Intersos e Unhcr, Agenzia Onu per i rifugiati, prevede l’ingresso in Italia con un visto per motivi di studio di 35 minori non accompagnati attualmente rifugiati in Niger. I minori potranno quindi usufruire di un canale di ingresso regolare e sicuro in Italia, dove potranno continuare a studiare, senza dover rischiare la vita affidandosi ai trafficanti per attraversare il Mar Mediterraneo. Si tratta di un progetto pilota finalizzato a sperimentare un canale di ingresso regolare e sicuro fortemente innovativo rispetto ai canali ad oggi esistenti in Italia. Grazie a questa iniziativa Adam, 16 anni e il sogno di diventare un medico, a settembre partirà per l’Italia, dove sarà accolto da una famiglia affidataria e inizierà ad andare a scuola. Nato in un campo rifugiati in Darfur, Adam è fuggito da solo dal Sudan verso la Libia e da allora ha perso i contatti con la sua famiglia. Da due anni vive in un campo per rifugiati in Niger, tra i Paesi più poveri al mondo, dove non ha alcuna opportunità. “Questo progetto è solo una goccia nel mare”, sottolinea Cesare Fermi, responsabile della regione Europa di Intersos. “Questi 35 minori entreranno in Italia con un canale di ingresso regolare e sicuro, a fronte di più di 700 persone morte nel Mediterraneo centrale nei primi sei mesi del 2021 e più di 13.000 persone intercettate e riportate forzatamente in Libia mentre cercavano di fuggire dalla guerra, dalle violenze e dalle torture. Questo progetto pilota è però anche un primo passo importante. L’apertura di un nuovo canale di ingresso, infatti, potrà consentire in futuro anche ad altri minori non accompagnati di entrare in Italia in modo protetto”.“Con progetti come Pagella in tasca lavoriamo a due obiettivi fondamentali: aumentiamo le opportunità di accesso all’educazione per i ragazzi e le ragazze rifugiate e ampliamo i canali di accesso sicuri per chiedere asilo”, ha dichiarato Chiara Cardoletti, rappresentante di Unhcr per l’Italia, la Santa Sede e San Marino. “È importante creare le condizioni per accogliere in modo sicuro e pianificato i giovani rifugiati, offrendo loro la possibilità di studiare in Italia e, allo stesso tempo, sottraendoli ai rischi connessi a viaggi tanto disperati quanto pericolosi”.

Insieme all’organizzazione umanitaria Intersos e a Unhcr, sono partner del progetto il Comune di Torino, la rete Cpia Piemonte, l’Arcidiocesi di Torino e alcune organizzazioni torinesi. Il progetto è stato realizzato con il sostegno della Conferenza Episcopale Italiana (nell’ambito della Campagna “Liberi di partire, liberi di restare” – Fondi 8 per mille Chiesa Cattolica), della Fondazione Migrantes, di Acri (nell’ambito del Progetto “Migranti”) e della Fondazione Compagnia di San Paolo.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)