"Pablo vede il mondo a modo suo", un cartone per parlare di autismo
È un bambino autistico il protagonista di “Pablo”, in onda tutti i giorni su Rai YoYo e disponibile su RaiPlay anche in lingua originale. In ogni episodio, che dura circa undici minuti, i problemi reali si trasferiscono in un mondo fantastico e diventano avventure da affrontare
I disegni diventano per Pablo il canale preferenziale con cui comunicare con gli altri, farsi comprendere e trovare il suo posto nel mondo. È un bambino autistico il protagonista del cartone animato “Pablo”, da marzo in onda tutti i giorni su Rai YoYo (canale 43 del digitale terrestre) alle 18 e in replica alle 9.35, ma disponibile su RaiPlay anche in lingua originale. Diretta dal regista britannico David McGrath fin dal 2017 e importata in Italia, la serie di animazione – con inserti di fiction all’inizio e alla fine di ogni puntata – ha ricevuto una nomination per i Bafta (British Academy of Film and Television Arts), i cosiddetti Oscar inglesi assegnati in aprile.
"Pablo vede il mondo a modo suo", recita la sigla. E il protagonista spiega: "Le feste non le amo, ma tanti amici ho", presentando la platea di animali immaginari che popolano i suoi disegni e che, nella sua fantasia, gli spiegano particolari per lui singolari, irrazionali, in genere estranei alle sue consuetudini rassicuranti, come le coordinate della sua casa, l’odore della mamma, gli orari abituali delle sue attività. Uscire per andare a un matrimonio, a un compleanno, al supermercato (che lui ribattezza 'superposto' con i suoi amici inventati), oppure sentire rumori non familiari (definiti 'draghi', come i camion dei rifiuti) o vedere colori troppo sgargianti, rappresenta una continua sfida per Pablo. Sempre vinta grazie alle rassicurazioni e alle spiegazioni della timida topolina Linda, del vispo uccellino Frullo, dell’imponente dinosauro Dino, della geniale giraffa Raffa e dell’orango Tango: un gruppo coeso che lo supporta in ogni circostanza, una squadra capace di offrire spiegazioni e soluzioni rappresentate da Pablo in bellissimi disegni, affrontando e superando le piccole e grandi difficoltà quotidiane.
In ogni episodio, che dura circa undici minuti, i problemi reali (rappresentati all’inizio di ogni puntata dal Pablo in carne e ossa) si trasferiscono in un mondo fantastico e diventano avventure da affrontare, ritmate da frasi ripetute e a volte canticchiate in maniera dolce. Anche i toni di voce sono sempre pacati, sereni. Così si compie la magia della serie, rivolta non solo ai più piccoli, con autismo e non, ma anche agli adulti, perché rappresenta plasticamente le paure, i blocchi, le incomprensioni che situazioni apparentemente “normali” generano nei bambini autistici. E suggerisce anche come decodificarle, per poterle riconoscere e comprendere. Perché spesso somigliano a quelle di tutti i bambini. (L. B.)
(La recensione è tratta dal numero di SuperAbile INAIL di aprile, il mensile dell’Inail sui temi della disabilità)