Opera straordinaria sui passi di sant’Antonio. Un oratorio sacro traduce in musica il cammino del Santo portoghese dalla Sicilia a Padova
Il cammino di Antonio è un oratorio sacro composto da Paolo Pandolfo. Un docufilm lo rende ora fruibile a tutti
Sant’Antonio tra le vicende della sua vita visse il naufragio in Sicilia, terra da cui partì per attraversare l’Italia e giungere fino a Padova. Un’opera musicale tutta padovana, e ora anche un docufilm, accompagnano il cammino del santo con magistrale poesia, tecnica e meraviglia. Si tratta di una musica per orchestra, accompagnata da letture e canto, il cui nome è oratorio sacro. La composizione Il cammino di Antonio è stata realizzata dal maestro Paolo Pandolfo mentre l’autore del libretto che ripercorre le vicende di vita di Antonio è Giovanni Ponchio. «L’oratorio sacro è stato presentato il 15 giugno scorso nella Basilica del Santo in prima assoluta – racconta Paolo Pandolfo – una grande emozione davanti a un pubblico numerosissimo. L’opera per tenore, narratore, coro e orchestra ripercorre il cammino fisico e spirituale dell’allora frate Antonio da Lisbona, al secolo Fernando Martins de Bulhões, che nel 1221 naufragò nella baia di Capo Milazzo in Sicilia. Da lì prese vita il suo lungo viaggio attraverso le antiche vie che percorrevano l’Italia. Un cammino anche religioso che lo portò a incontrare san Francesco d’Assisi». «Non conosciamo i particolari di questo incontro – aggiunge il librettista, Giovanni Ponchio – ma è in questo momento che Antonio decide di aderire effettivamente al movimento francescano. Poi si ritira in un monastero sul monte San Paolo, vicino Forlì per condurre una vita eremitica, luogo da cui però si ritirerà ben presto perché invitato a parlare in pubblico viste le straordinarie doti di oratore. Così comincia la sua nuova vita e il papa stesso lo invita ad andare a predicare contro gli eretici che allora erano diffusi nell’Italia settentrionale e nella Francia meridionale; lui lo fa a piedi e a dorso di mulo. Finalmente Antonio arriverà nell’ultimo anno della sua vita anche a Padova». Questi passaggi della vita di Antonio sono ripresi nell’opera musicale in un cammino che non è soltanto fisico ma anche interiore, politico e sociale. L’opera, che dura poco più di un’ora e condensa dieci anni di Antonio, vede l’aiuto di una voce narrante che colloca date e avvenimenti, per rendere la sintesi efficace e far capire che si tratta di episodi realmente accaduti. «Le fonti storiche che ho consultato – prosegue Ponchio – sono la Vita Prima o Assidua, scritta un anno dopo la morte di Antonio nel 1232, i Sermones e il libro Antonio Segreto di Nicola Vegro». Il prof. e il maestro Pandolfo hanno lavorato in tandem per dare all’opera finale il giusto equilibro tra testi e musica, opera che è stata completata un paio d’anni fa. A inizio ottobre di quest’anno, invece, è uscita la prima parte del docufilm Il Cammino di Antonio - La Storia (visibile su YouTube) che racconta con maestria come è nata l’opera, accompagnando lo spettatore attraverso immagini, musica e interviste. «Il nostro lavoro è cominciato prima dell’esibizione al Santo dove eravamo presenti per le riprese – spiega Cristiano Zatta che con Michele Zangrossi è titolare della Image Sonika di San Giacomo di Albignasego che ha girato le immagini e montato il docufilm – Abbiamo lavorato nello studio di registrazione occupandoci del montaggio, della ricerca immagini, del suono per creare un prodotto che potesse essere fruito dal grande pubblico. Realizzeremo altri due docufilm con le voci degli orchestrali e con il racconto sulla nascita dell’opera del maestro Pandolfo».
Sentimento intimo che diventa eredità comune
«Sentire e vedere un’opera che hai pensato e realizzato è una soddisfazione enorme e per molti aspetti commovente – afferma Giovanni Ponchio – Senti che quello che hai immaginato e vissuto nello scrivere, viene rivissuto da chi canta, da chi suona e da coloro che ascoltano e vedono. Un’emozione straordinaria che solo l’arte è in grado di dare».
Il valore delle professionalità coinvolte
L’oratorio sacro, nell’esibizione di giugno alla Basilica del Santo e nel docufilm, ha visto coinvolte più di ottanta professionalità. Quale voce narrante Paolo Tonnetto, tenore Antonio Signorello (nella parte di Antonio), cori Città Piazzola sul Brenta e Coro Polifonico di Piove di Sacco, orchestra Concentus Musicus Patavinus dell’Università degli studi di Padova, maestro concertatore Sergio Lasaponara.