Obbligatorio o ignorato, lo strano destino del servizio civile nei programmi dei partiti

Il servizio civile universale è citato in campagna elettorale soprattutto paventando un suo ritorno all’obbligatorietà, come nel caso della Lega e del Partito Democratico. Tema assente, invece, nel programma di Insieme per il futuro, Fratelli d'Italia, Forza Italia e Movimento 5 Stelle, mentre molto articolata è la posizione dell’Alleanza Verdi-Sinistra

Obbligatorio o ignorato, lo strano destino del servizio civile nei programmi dei partiti

Ad quasi un mese dalle Elezioni Politiche nazionali del prossimo 25 settembre, si sono delineati programmi e candidature dei principali partiti e coalizioni. Il servizio civile universale (SCU) è citato in campagna elettorale soprattutto paventando un suo ritorno all’obbligatorietà, come nel caso del Segretario federale della Lega, Matteo Salvini, che ha ricordato come “il servizio militare nel nostro Paese non è stato annullato, è solo per legge temporaneamente sospeso, il che vuol dire che domani, volendo, sistemi qualche caserma, magari senza mandare quello di Trento a Catania e quello di Catania a Trento. Magari facendo un servizio militare o civile su base regionale con nozioni di protezione civile di pronto soccorso, di pronto intervento, di tutela dei boschi sarebbe un anno ben speso per questi ragazzi e ragazze”. E su richiesta di maggiori dettagli, Salvini ha precisato che “il servizio potrebbe pure essere reintrodotto su base regionale”. Nel programma elettorale proprio della Lega si propone, oltre a “completare il processo di attuazione della legge delega del 2016 ovvero del Codice del Terzo settore e l’introduzione del servizio civile obbligatorio”, anche di riconoscere per il SCU “una certificazione relativa all’esperienza fatta, al fine di poter acquisire un posto di lavoro nel contesto in cui si è lavorato”, come già previsto dal D.Lgs. 40/2017.

Sempre nella direzione dell’obbligatorietà si muove la proposta del Partito Democratico, che – almeno in una prima versione del programma - prevede l'istituzione di "un mese di Servizio civile obbligatorio in sinergia tra scuola e Terzo settore, a fianco della piena attuazione del Servizio civile universale”. Nello specifico si tratterebbe di “un mese di vita al servizio della collettività, un’esperienza pratica da affiancare allo studio teorico dell’educazione civica. Uno strumento concreto per permettere agli studenti di entrare in contatto con persone esperte e impegnate, con la necessità di confrontarsi su temi sociali e di risolvere problemi pratici, con l’importanza del lavorare in gruppo per raggiungere un fine comune".

Più articolato su questo tema il programma dell’Alleanza Verdi- Sinistra (Europa verde e Sinistra italiana), che dedica un intero capitolo a “L’Italia della Pace”, in cui propone anche l’approvazione della proposta “Un’altra difesa è possibile” (DCNAN) con l’istituzione del dipartimento della Difesa Civile Non-armata e Nonviolenta, una  “Legge quadro istitutiva dei Corpi Civili di Pace”, rendendola legge ordinaria, una “Legge istitutiva dell’Istituto Nazionale di Ricerca e Studio per la Risoluzione Nonviolenta dei Conflitti”, di “rendere stabile, operativo ed aperto a tutto il Servizio Civile Universale” e di inserire “nei programmi scolastici della Formazione sulla comunicazione nonviolenta e la trasformazione dei conflitti”.

Azione e Italia Viva, coalizzate fra loro, non citano espressamente nel loro programma il SCU, ma “per favorire la cittadinanza attiva, abbassare l’età media dei volontari, e incentivare la formazione e la preparazione del volontariato italiano” propongono di “predisporre dei percorsi più strutturati e incentivanti. In questi termini si propone di estendere i medesimi incentivi previsti attualmente per la protezione civile, consentendo così ai volontari di accedere a permessi retribuiti in caso di formazione o partecipazione alle attività dell’ente entro determinati limiti”.

Assente nei programmi di Insieme per il futuro (la nuova formazione politica di Luigi Di Maio), Fratelli d’Italia, di Forza Italia e in quello della coalizione di quest’ultimi con la Lega, il SCU non è citato neanche in quello del Movimento 5 Stelle, dal quale pure provengono gli ultimi due Ministri che ne hanno avuto la delega, Vincenzo Spadafora e Fabiana Dadone. (FSp)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)