Nostalgia in chiave crime. Su Sky e Now la serie “Un’estate fa” con Lino Guanciale, Claudia Pandolfi e Filippo Scotti
Racconto crime con pennellate di colore e lampi comedy. Un tuffo nell’estate di Italia ’90
“Nostalgia canaglia”. Così cantavano Al Bano e Romina Power nel 1987. E proprio tale nostalgia per quel decennio pop ed effervescente sembra essere l’elemento ricorrente delle proposte di cinema e serie Tv dell’ultima stagione. Basta citare solo alcuni titoli: “Barbie” di Greta Gerwig, “Air” di Ben Affleck e “Tetris” di Jon S. Baird (per Apple TV+), senza dimenticare l’animazione “Super Mario Bros. Il film” o la serie cult Netflix “Stranger Things” dei Duffer Brothers. In Italia è da ricordare il film di Sydney Sibilia “Mixed by Erry”. Dal 6 ottobre su Sky e Now parte una nuova serie che omaggia apertamente quel clima musicale e culturale, virando poi su tonalità diverse, crime: è “Un’estate fa”, serie in otto episodi diretta da Davide Marengo e Marta Savina, una produzione Sky Studios e Fabula Pictures. Protagonisti Lino Guanciale, Filippo Scotti, Claudia Pandolfi, Antonia Fotaras, Nicole Grimaudo, Paolo Pierobon, Alessio Praticò, Tobia De Angelis e Anna Ferzetti.
Italia ’90. Roma 1990, Mondiali di calcio, un gruppo di amici trascorre le vacanze in campeggio a Ostia. Mentre impazzano alla radio “Take on Me” degli a-ha, “Enjoy the Silence” dei Depeche Mode e “Un’estate italiana” di Bennato-Nannini, tra corse in spiaggia, nuotate e sfide a biliardino, una ragazza diciottenne, Arianna, scompare. Trent’anni dopo le vite di quel gruppo di amici, ormai cambiati e dispersi, subiscono un nuovo scossone: viene ritrovato il corpo di Arianna. Omicidio.
Pros&Cons. Creata da Michele Alberico e Massimo Bacchini, “Un’estate fa” è scritta da Valerio Cilio, Federico Favot, Michele Alberico e Massimo Bacchini. Aspetto interessante del racconto è l’accostamento di generi diversi: all’impianto drammatico, nel perimetro crime e poliziesco, viene legata una ventata colorata di energia anni ’80 con sfumature comedy. Giocandosi su due piani temporali, attraverso i flashback che sperimenta il protagonista Elio (Filippo Scotti, Lino Guanciale), si passa così da pagine di vita spensierata, gli anni verdi di ragazzi in spiaggia, a raccordi lividi di adulti oggi che si celano dietro silenzi, mezze verità e ingombranti bugie. Un presente dove si alternano le indagini dell’ispettore Zancan – un sempre bravo Paolo Pierobon – e quelle condotte dal protagonista Elio, considerato da molti il principale sospettato, perché legato ad Arianna durante quell’estate. Come ha sottolineato lo sceneggiatore Cilio: “Abbiamo accostato l’idea di un’estate magica a un grande dolore. Nella scrittura abbiamo cercato di mantenere saldo l’equilibrio tra la commedia e crime, evitando che il giallo si mangiasse il racconto”. A giudicare dai primi episodi, la serie possiede senza dubbio fascino e magnetismo, solleticando l’interesse di un pubblico ormai specializzato nel giallo. Le premesse dunque ci sono tutte, corroborate anche dalla regia grintosa di Marengo. “Un’estate fa” è serie interessante, da tenere d’occhio. Serie complessa, problematica, per dibattiti.