Monte Rite. Stupendo balcone sulle Dolomiti fra indelebili tracce di Guerra
Il monte Rite è una cima situata nel cuore delle Dolomiti Bellunesi, tra Cadore, Val Zoldana e Valle del Boite; si tratta di una meta perfetta per gli escursionisti, in quanto permette, con una camminata non troppo impegnativa, di raggiungere un punto panoramico tra i migliori delle montagne venete, senza tralasciare il valore storico, ambientale e culturale dell’intero itinerario.
Il rilievo può essere frequentato sia nella stagione estiva sia in quella invernale, regalando a ogni persona paesaggi e atmosfere diverse a seconda del periodo prescelto; d’estate è attivo anche un servizio navetta che permette di raggiungere i pressi del Rifugio Dolomites senza alcuna fatica; il percorso è ben segnalato in ogni punto, grazie alla manutenzione costante del Cai. L’itinerario che conduce alla cima del Monte Rite è una delle escursioni classiche delle Dolomiti, che gli amanti della montagna e gli escursionisti non devono perdersi, in quanto riesce a combinare bellezze naturali, panorami a 360°, storia e un magnifico museo sulla montagna.
L’itinerario
L’escursione inizia da Passo Cibiana (1.536 m), nel comune di Cibiana di Cadore (BL), facilmente raggiungibile in auto e nei cui pressi è possibile parcheggiare. Si inizia seguendo la strada carrabile, in direzione di Forno di Zoldo, fino a raggiungere la località Quattro Tabià (nome derivante dall’antica presenza di quattro fienili, denominati tabià in queste zone), da cui ci si immette nel sentiero Cai 494. Ci si inerpica attraverso un sentiero mai troppo in pendenza, accerchiati dal bosco di larice, fino a raggiungere la Forcella di Val Inferna (1748 m), da cui ci si immette nel sentiero Cai 478, che conduce alla sovrastante Forcella Deona (2053 m), da cui si vede finalmente la Valle del Boite sull’altro versante del massiccio. Si risale ora la parte finale della strada militare costruita durante la Prima Guerra Mondiale (che parte da Passo Cibiana e percorreremo al ritorno), che in mezz’ora conduce fino al rifugio Dolomites (2.160 m), sempre accogliente con i suoi piatti tipici della cucina alpina. In brevissimo tempo si può ora raggiungere la vetta del monte Rite (2.183 m), vero e proprio balcone delle Dolomiti, con la sua vista a 360° sulle cime circostanti, come per esempio i massicci del Bosconero, del Civetta, della Marmolada, dell’Antelao, del Pelmo, del Sorapiss e delle Tofane; lungo il sentiero panoramico presente sulla cima della montagna, che sfrutta la presenza di antiche vie militari, gli occhi e il cuore sono colmi delle bellezze che circondano l’escursionista.
Nei pressi della vetta è presente anche il Museo delle Nuvole, facente parte del circuito Messner Mountain Museum (Mmm), da un’idea dell’alpinista altoatesino Reinhold Messner, che si propone di affrontare il tema della montagna secondo diverse prospettive; questa sede è dedicata alla storia dell’alpinismo e alla cultura delle Dolomiti, ed è composta da una grande varietà di reperti, fotografie storiche e opere d’arte. Inizia ora la strada del ritorno, che ci riconduce prima fino a forcella Deona, da cui si prende il sentiero 479, una strada sterrata militare che attraversa un bel bosco di conifere (per cui passa anche il trasporto con il bus navetta) che in circa un’ora e mezza riporta fino al Passo Cibiana. Lungo il percorso sono presenti i resti di fortificazioni militari, importanti testimonianze storiche del primo conflitto mondiale, che venne combattuto anche su queste montagne: alcuni pannelli informativi permettono al visitatore di comprendere al meglio il valore strategico del Monte Rite durante la Grande Guerra. Una possibile variante per il ritorno, passando sempre per Forcella Deona, è il sentiero dell’Orlando, che sfiora Col d’Orlando (1.853 m); l’alternativa, un po’ più complicata, in un continuo zig zag all’interno del bosco con ampie vedute sulla Val Zoldana, si ricollega alla strada militare sterrata poco lontano dal passo Cibiana.
Luca Grotto
Guida ambientale escursionistica presso la cooperativa Biosphaera. Classe 1997, laureato in Storia, vive a Zanè, nell’Alto Vicentino.