Migranti, nuovo naufragio: "Restare a guardare condanna a morte molte persone"
Nuovo naufragio a largo della Libia, 57 le vittime accertate. Le proposte del Centro Astalli, Ripamonti: "Attivare misure necessarie per porre fine all’ecatombe”. La stima dell'Oim: quasi mille morti nel Mediterraneo centrale nel 2021
Il Centro Astalli esprime profondo cordoglio per le 57 vittime accertate del naufragio di ieri a largo della Libia, tra cui almeno 20 donne e due bambini. Secondo l’Oim nel 2021 la stima dei morti nel Mediterraneo centrale si avvicina a circa mille persone (oltre 980); l’anno scorso a fine luglio erano 272. "Partiti alle 11 di domenica sera, - ricostruisce in twitter Flavio Di Giacomo, portavoce Oim per il Mediterraneo - dopo 2 ore il gommone si è fermato e poi ha cominciato a sgonfiarsi, la gente è caduta in acqua per il panico a bordo. 57 gli annegati,18 i sopravvissuti. 20 donne e 2 neonati tra i dispersi. Dettagli raccolti dallo staff OIim in Libia".
“Siamo addolorati per la morte tragica di queste persone in fuga dalla Libia e dai loro Paesi di origine. - commenta il presidente padre Camillo Ripamonti - Risulta insopportabile l’immobilismo e l’indifferenza dei governi europei e delle istituzioni comunitarie che davanti all'aumento considerevole di vittime nell'ultimo anno non ritengono urgente e prioritario attivare le misure necessarie per porre fine all’ecatombe di migranti”.
Centro Astalli propone di attivare immediatamente un’operazione in mare di ricerca e soccorso con finalità esclusivamente umanitarie. "Per far - si legge - ciò chiediamo di interrompere i finanziamenti alla Libia per destinarli a politiche che consentano finalmente una migrazione legale e sicura". Di aprire vie legali di ingresso per i migranti che vogliono arrivare in Europa. "Oggi non c’è alternativa al traffico di essere umani. - prosegue l'organizzazione - I canali umanitari e i programmi di resettlement esistenti hanno ampiamente dimostrato, per numeri relativamente contenuti, che sono una strada percorribile e razionale per gestire i flussi migratori. Ora l’Unione europea deve attivare politiche di ingresso strutturali e per numeri significativi di migranti da ripartire equamente tra gli Stati membri, superando finalmente il datato Regolamento di Dublino". Infine il Centro Astalli chiede al Parlamento italiano di discutere e approvare in tempi rapidi la proposta di legge Ero straniero – L’umanità che fa bene "sostenuta da una larga parte della società civile che chiede da tempo e senza sosta di investire in diritti e dignità dei migranti".
"Restare a guardare condanna a morte molte persone. - conclude Ripamonti - Chiediamo a istituzioni nazionali e sovranazionali di riappropriarsi del proprio compito principale: garantire diritti e promozione umana attraverso il rispetto della vita e della libertà di ogni essere umano”.