Migranti in Val di Susa, Medu: “Lo sgombero non è la soluzione all’emergenza umanitaria”
Medici per i Diritti Umani (Medu) esprime preoccupazione per il preannunciato sgombero della casa cantoniera autogestita “Chez JesOulx” in Oulx che, occupata nel 2018 da attivisti, ha accolto in questi anni migliaia di persone in transito verso la Francia fornendo loro cibo, vestiario e un luogo dove poter riposare
Medici per i Diritti Umani (Medu) esprime in una nota profonda preoccupazione per il preannunciato sgombero della casa cantoniera autogestita “Chez JesOulx” in Oulx, Alta Valle di Susa.
“Questa casa, occupata dal dicembre del 2018 da attivisti, ha accolto in questi anni migliaia di persone in transito verso la Francia fornendo loro cibo, vestiario e un luogo dove poter riposare dopo un viaggio durato anni che le ha sottoposte a gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani – afferma Medu -. Nel rifugio autogestito la media delle persone soggiornanti non è quasi mai stata inferiore alle 30 presenze, con picchi di oltre 80 presenze giornaliere”.
Da settembre a dicembre, Medu ha stimato che il rifugio Chez JesOulx abbia accolto circa 3500 persone, mentre l’altro rifugio presente a Oulx e riconosciuto dalle istituzioni, Fraternità Massi-Talità Kum, che accoglie soprattutto i respinti alla frontiera ed è aperto esclusivamente dalle 16 di sera alle 10 del mattino successivo, ne abbia accolte circa 1200. “Entrambe le strutture sono spesso sovraffollate e non sono stati predisposti, neanche nei comuni limitrofi, altri luoghi di accoglienza per le persone in transito”, precisa Medu.
Per Medici per i diritti umani, “in considerazione dell’aumento dei flussi, delle temperature estremamente rigide, della presenza di numerose famiglie con bambini in condizione di evidente vulnerabilità, dell’insufficienza e inadeguatezza delle strutture di accoglienza esistenti da una parte e dall’altra della frontiera, ed infine dei rischi per la salute esasperati dalla pandemia, il preannunciato sgombero della casa cantoniera rappresenterebbe una soluzione disumana e non realisticamente percorribile, in assenza di adeguate soluzioni di accoglienza alternative. In una situazione già denunciata di mancanza di spazi lo sgombero della casa cantoniera concentrerebbe in un solo centro la popolazione migrante e metterebbe a grave rischio l’incolumità e la salute di donne, uomini e bambini”.
Medu, inoltre, chiede con forza che “i sindaci dei Comuni di Bardonecchia, Oulx, Cesana, Claviere e, in generale, dell’Alta Valle di Susa e la Prefettura si facciano carico della situazione di emergenza attualmente in corso e si adoperino per predisporre nell’immediato strutture con un numero di posti adeguato e condizioni di accoglienza dignitose e coerenti con la normativa anti-Covid, nel rispetto della dignità umana e a tutela della salute individuale e collettiva”.