Lusiana sperimenta la Chiesa di domani
Sono tre le collaborazioni pastorali che da un anno caratterizzano la vita del vicariato. Piccole comunità vicine che condividono le proposte.
Sono tornati mercoledì scorso dal loro camposcuola sul Delta del Po i 25 giovanissimi delle quattro parrocchie di Valle San Floriano, Pradipaldo, Crosara e San Luca. Con i cuochi, gli educatori e il sacerdote assistente, don Riccardo Betto, erano più di trenta i membri delle quattro comunità marosticensi in diocesi di Padova che hanno condiviso questa esperienza. E condivisione è stata anche la parola chiave del camposcuola per i ragazzi delle elementari che hanno vissuto dal 26 al 31 agosto a Bosco di Tretto, alle pendici del monte Summano, le cinque parrocchie di Lusiana, Santa Caterina, Conco, Rubbio e Fontanelle.
Due iniziative che possono raccontare molto più di quello che appaiono a una prima occhiata. La scelta di unirsi per offrire alle giovani generazioni delle opportunità di crescita di livello rientra nel grande disegno pastorale di un vicariato, quello di Lusiana, che si candida a diventare un interessante laboratorio per tutta la Chiesa padovana.
«Dallo scorso anno – racconta in diretta da Gorino don Riccardo Betto, da poco nominato vicario foraneo – abbiamo dato corso alla scelta di programmare la nostra vita comunitaria sulla base delle collaborazioni pastorali tra parrocchie vicine. In particolare, si tratta di noi del Marosticense, della parte alta che comprende appunto i comuni di Lusiana e Conco, e poi della zona che guarda a Thiene con Salcedo, San Giorgio di Perlena, Mure e Laverda. Per quanto riguarda la parte ovest del vicariato, che gravita su Marostica e Bassano, i campi condivisi sono una realtà già dal 2012-13. Fin da allora, i nostri ragazzi hanno anche ricevuto insieme il sacramento della cresima».
La spinta decisiva è arrivata proprio un anno fa, quando si è intensificato il confronto con i vicariati vicini di Thiene e Caltrano per arrivare a un’unificazione, creando così un soggetto ecclesiale di una trentina di parrocchie e 70 mila abitanti. In un contesto pastorale simile, la collaborazione tra confinanti sarà fondamentale.
Don Sante Varotto, parroco a Lusiana, fa il punto per la parte alta del vicariato. «Oltre al campo di fine agosto, ne abbiamo organizzato uno condiviso anche per le medie, a luglio. In questo anno di cammino, abbiamo unito la formazione per i catechisti dell’iniziazione cristiana e il 21 luglio abbiamo vissuto una giornata di verifica a Bertiaga, con tutti i catechisti. Ogni due mesi, come sacerdoti ci siamo ritrovati per confrontarci: per questo gli avvicendamenti in atto a Conco, Rubbio e Fontanelle, dove don Giampietro Ravagnolo prenderà il posto di don Davide Francescon (destinato all’up di Canove) e don Lorenzo Gaiani (che rimane a supporto a Conco), saranno particolarmente significativi».
Nella zona est, la presenza di un parroco per ogni comunità al momento ha fatto sì che le parrocchie abbiano continuato il loro percorso individuale. Ma l’attesa cresce: «In primavera, il vescovo Claudio sarà qui da noi nell’ambito della sua visita pastorale – spiega don Francesco Longhin, parroco di Salcedo – In particolare negli stessi giorni toccherà San Giorgio, Salcedo e Fara Vicentino, che al momento si trova nel vicariato di Thiene, ma il superamento prossimo dei confini e la sua posizione rendono ottimale la nostra collaborazione».
Sacerdoti e laici di Lusiana hanno già un nuovo appuntamento in agenda. Mercoledì 27 settembre si riunisce infatti il coordinamento pastorale. All’ordine del giorno, tra le altre cose, una serie di iniziative dedicate ai giovani e ai catechisti che tradizionalmente si svolgono a livello vicariale, come pure tornerà ad affacciarsi l’idea della fusione con Thiene e Caltrano. Ma non mancherà nuovo impulso alle collaborazioni. «La dimensione delle nostre comunità – conclude don Riccardo – e la composizione del clero ci permettono alcune sperimentazioni da condividere poi in diocesi. Certo, le distanze non ci aiutano, ma l’attenzione del vescovo Claudio alle piccole realtà ci sostiene».