La Chiamata nell'urbs picta. Ripartono gli Occhi della Parola e il Gruppo Vocazionale

Vocazioni. Venerdì 15 novembre parte il percorso "Gli Occhi della Parola" che nel 2020 farà tappa nei siti candidati Unesco per la pittura del Tre e Cinquecento. Il 24 a Casa Sant'Andrea riprende il gruppo vocazionale

La Chiamata nell'urbs picta. Ripartono gli Occhi della Parola e il Gruppo Vocazionale

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La Parola di Dio, dipinta negli affreschi della “Padova Urbs Picta”, continua a farsi sentire. Si rinnova il percorso “Gli Occhi della Parola” dell’ufficio di Pastorale delle vocazioni, che quest’anno lascia Casa Sant’Andrea e alcune parrocchie in diverse zone della Diocesi per trasferirsi nei luoghi dell’arte padovana, dove gli affreschi del Trecento e del Cinquecento raccontano attraverso i colori nell’intonaco le pagine della Sacra Scrittura.

«Abbiamo voluto approfittare della straordinaria occasione della candidatura degli affreschi padovani a patrimonio Unesco – spiega il direttore dell’ufficio don Silvano Trincanato – Cercheremo di coinvolgere sempre più giovani, anche con interessi diversi, ma soprattutto ci metteremo in ascolto del Signore che parla attraverso la Scrittura, la Parola pregata insieme ma anche attraverso la Parola dipinta visivamente, espressa con i capolavori dell’arte».

Si comincia con due tappe in provincia: dalla serata di venerdì 15 fino a sabato 16 novembre, il ritrovo sarà a Casa Sant’Andrea a Rubano per poi visitare l’Oratorio di San Francesco a Curtarolo alla scoperta di “Marta e Maria: introduzione all’ascolto della Parola”. Lunedì 16 dicembre, dalle 20.45 alle 22.30, è in programma la visita al battistero della chiesa di Santa Maria a Carceri dal titolo “I misteri della fede cristiana: il credo”. Gli altri appuntamenti, con l’anno anno nuovo, entreranno nei siti dell'urbs picta alla Reggia dei Carraresi il 20 gennaio, al battistero del Duomo di Padova il 10 febbraio e la chiesa degli Eremitani il 16 marzo.

«Trovarsi in luoghi di questi affreschi sarà un’occasione per pregare, per cantare e per riflettere insieme dedicando del tempo di silenzio per coltivare nell’interiorità il discernimento».

Domenica 24 novembre riparte a Casa Sant’Andrea il gruppo di ricerca vocazionale, pensato per tutti quei giovani, maschi o femmine, dai 18 ai 35 anni, che vogliono verificare l’intuizione vocazionale che portano nel cuore. L’itinerario mensile prevede un incontro domenicale a Casa Sant’Andrea ma si vive soprattutto a casa propria, con la scansione precisa dei tempi, la preghiera, l’accompagnamento spirituale, la confessione e alcuni “esercizi” utili a fare chiarezza nel proprio cuore. Da venerdì 27 a domenica 29 dicembre, a Villa Immacolata, il percorso si intersecherà con “Una Voce rischiara la notte” a Villa Immacolata. Dopo gli appuntamenti del 26 gennaio e del 1° marzo, ci sarà una due-giorni da sabato 28 a domenica 29 a Casa Sant’Andrea e da venerdì 15 a domenica 17 maggio esercizi spirituali a Villa Immacolata. Nella proposta anche il camposcuola vocazionale, dal 9 al 14 agosto, nel monastero delle sorelle povere di Santa Chiara di Sant’Agata Feltria a Rimini. Altri incontri nelle serate del 16 giugno e del 31 agosto.

L’esperienza del gruppo vocazionale, soprattutto nei suoi “compiti a casa”, è preziosa per tutti, a prescindere da quale scelta di vita scaturirà al compimento del percorso. Lo confermano le testimonianze di chi ha intrapreso il cammino nell’ultimo anno: «Tappa fondamentale del gruppo – racconta una giovane – è l’incontro mensile con l’accompagnatore spirituale, incontro che ho sempre atteso e desiderato perché quando ti metti in discussione hai bisogno di qualcuno che ti aiuti a capire cosa il Signore sta dicendo a te in quel momento». «Nel tempo tra un incontro e l'altro – conferma Diego – è chiesto di mettersi parecchio in gioco perché devi saper gestirti ed entrare in profondità nella tua ricerca, prima riprendendo in mano le riflessioni e gli spunti ascoltati e raccolti nell'incontro comune, poi cercando di fare una sintesi veramente aderente alla tua vita. Devi cercare di mettere ordine in quel disordine spirituale che un giovane in ricerca si trova inevitabilmente a vivere e a voler superare. È proprio questo il segreto e la chiave di un buon cammino vocazionale». «Quando qualcosa o qualcuno è importante – racconta Chiara – diventa appuntamento e non solo evento. Tutto questo può essere legato alla confessione che nel percorso del gruppo vocazionale è diventata più frequente. A un certo punto, però, non basta più nemmeno la logica dell'appuntamento, perché ci si sente invitati da Dio che accoglie tutto, soprattutto le fatiche e le ferite diventate peccato, perché questo non allontani dalla relazione con lui. La confessione, allora, diventa l'occasione per muovere un passo in più nella fede in Dio e nella relazione libera e sincera con lui che chiama, invita, accoglie, perdona, ama, sempre e prima di tutto».

On line il video sulla lettera del vescovo ai parroci

«Un cammino molto significativo per la vita dei giovani che lo hanno scelto: tutti erano felici e soddisfatti del percorso vissuto insieme e addirittura manifestavano il desiderio di potersi incontrare ancora». Con una lettera inviata a fine settembre ai parroci e ai collaboratori pastorali, il vescovo Claudio ha voluto porre l’accento sulle opportunità rappresentate dalla proposta del gruppo vocazionale per i giovani della diocesi. Un'opportunità ripresa anche da un video sulla lettera, prodotto dall'Ufficio delle vocazioni e dall'Ufficio delle comunicazioni sociali della Diocesi che in questi giorni è on line nei media diocesani «Offrire a un giovane, nel cui cuore abbiamo intuito una particolare azione dello Spirito, un cammino più approfondito è una forma di paternità di cui non privare quelli a cui vogliamo bene e che stimiamo». «L’esperienza – continua il vescovo Claudio – dice che il cammino è stato molto importante anche per tutti quelli, e sono la maggioranza, che hanno trovato una strada diversa da quella della vita consacrata».

"Chiamalavita" da quattro anni porta la vocazione sui social

Il discernimento vocazionale anche sui social. Compie quattro anni a novembre “Chiamalavita”, pagina Facebook, sbarcata da poco anche su Instagram, che racconta con semplici post esperienziali l’esperienza di fede e il cammino vocazionale di giovani e giovani adulti in varie condizioni di vita: preti, seminaristi, mamme, missionari, persone impegnate nella società.

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