Irlanda: Mount Bolus, celebrati i funerali di Ashling Murphy, vittima di femminicidio. Mons. Deenihan (vescovo), “violenza non penetri”
“Non possiamo permettere che una tale violenza e un tale disprezzo per la vita umana e per l’integrità fisica si radichino nel nostro tempo e nella nostra cultura. Papa Francesco nell’omelia per il primo giorno dell’anno, appena due settimane fa, ha affermato che la violenza contro le donne è un oltraggio a Dio”.
Sono risuonate questa mattina le parole pronunciate da Papa Francesco contro i femminicidi ai funerali di Ashling Murphy, la giovane insegnante di 23 anni, brutalmente strangolata e lasciata morire, mentre faceva jogging vicino a casa, nella cittadina di Tullamore in Irlanda. I suoi funerali si sono svolti questa mattina nella chiesa parrocchiale di Saint Brigid, a Mount Bolus. Prima della fine della messa e della benedizione della salma, è stato il vescovo della diocesi di Meath, mons. Tom Deenihan, a leggere un messaggio a nome di tutti i sacerdoti e fedeli della diocesi. “Gli ultimi giorni sono stati un incubo”, ha affermato il vescovo. “Una passeggiata in un pomeriggio mite e soleggiato di gennaio” si è trasformata in “un atto di violenza depravata che ha privato della sua vita una giovane donna”. Si tratta di un delitto che pone “interrogativi anche su noi stessi e sulla società. Mette in discussione i nostri atteggiamenti e, in particolare, i nostri atteggiamenti nei confronti delle donne e mette in discussione i nostri valori e la nostra moralità. Resta da vedere se queste domande verranno affrontate o ignorate”, ha detto il vescovo. “Nessuno dovrebbe morire come Ashling e nessuna famiglia dovrebbe soffrire come la famiglia di Ashling”, ha aggiunto. La morte della giovane donna ha suscitato un vasto movimento di indignazione e protesta tanto che in questi giorni migliaia di persone sono scese per strada non solo in Irlanda ma anche a Londra, in diverse città del Regno Unito e addirittura in Australia, per manifestare contro questo ennesimo caso di femminicidio. Ricordando questa ondata di vicinanza e solidarietà suscitata dalla morte di Ashling, il vescovo ha concluso: “Se c’è uno spiraglio di luce nell’oscurità della scorsa settimana, è l’effusione di sostegno e simpatia che abbiamo visto”.