Io sono con te, il libro di don Marco Galante e Sara Melchiori per ricomporre il puzzle di tante vite in tempo di Covid e ridare loro un senso
Per le Edizioni Messaggero Padova la storia di un prete in corsia e tanti frammenti di esistenze cambiate dalla pandemia. Prefazione di mons. Pierantonio Pavanello, vescovo di Adria-Rovigo, e postfazione di mons. Claudio Cipolla, vescovo di Padova. Il calendario degli incontri con gli autori a Fiesso d’Artico, Padova e Rovigo
Un prete in corsia durante il Covid. Sofferenza e sollievo, paura e fiducia, distacchi e incontri. Volti, promesse, ricordi, morti e rinascite. Il libro Io sono con te, scritto a quattro mani dal presbitero padovano Marco Galante e dalla giornalista Sara Melchiori, fresco di stampa per le Edizioni Messaggero Padova, è tutto questo e molto di più. Una testimonianza toccante e commovente di una fede vissuta tra quanti erano ricoverati durante il Covid, storie diverse che trasudavano la stessa domanda di vita, a volte tragiche, a volte a lieto fine.
L’autore e sacerdote durante la pandemia prestava servizio all’interno dell’ospedale Covid di Schiavonia, nella Bassa Padovana, dove si registrò il 21 febbraio 2020 il primo decesso in Italia per Sars-CoV-2. Una struttura che diventò in poco tempo un riferimento in tutto il Veneto, con i suoi 300 posti letti, di cui 50 in terapia intensiva. Negli anni di pandemia, quella di don Marco è stata una presenza di ascolto, conforto e preghiera non solo per i tanti malati, ma anche per il personale ospedaliero. In un momento in cui la solitudine, il dolore, l’ignoto toglievano letteralmente il respiro, la sua è stata un’esperienza umana e di fede che intrecciava domande impossibili e occasioni gravide di mistero.
A distanza di quattro anni, Sara Melchiori ha rimesso insieme i pezzi dei puzzle di vite stravolte dal Covid-191, giornate passate tra le mura di casa e pochi, selezionati incontri, quando andava bene, o attaccati a un respiratore, quando andava meno bene. Con l’amico don Marco ha raccolto frammenti di storie altrui e proprie, di sofferenze, interrogativi, ma anche di dono, presenza, ascolto. È successo anche a lei, come a tantissime persone e famiglie, di vivere alcuni dei troppi “dolori” che il virus ha portato con sé: l’isolamento di un genitore in ospedale; la morte (complice il Covid) di un proprio caro anziano, senza poterlo vedere, confortare e nemmeno “salutare” per l’ultima volta. Un vissuto che è diventato occasione per ricordare che nessuno, mai, dovrebbe trovarsi solo di fronte al dolore, alla paura, alla morte. «Briciole di esperienze troppo comuni. Briciole di dolori molto più grandi e strazianti - scrive -. Pezzi del puzzle, che la pandemia ha creato, sparsi sul piano dell’esistenza senza un’immagine da comporre…».
Il libro di don Marco Galante e Sara Melchiori diventa così tentativo di ricomporre il puzzle di tante vite in tempo di Covid per ridare loro un senso. Come ha scritto nella prefazione del volume mons. Pierantonio Pavanello, vescovo di Adria-Rovigo: «Sono passati solo quattro anni da quel febbraio del 2020 quando tutto è cominciato: un tempo non eccessivamente lungo ma sufficiente per dimenticare. Se da un lato è bene che la vita continui e che guardiamo avanti, d’altra parte è un peccato perdere la memoria di quanto è avvenuto, soprattutto del bene che la pandemia ci ha permesso di fare e di ricevere. In particolare è una grande perdita non tenere viva la memoria degli insegnamenti che ci ha dato. Come ci ha ammonito papa Francesco, “peggio di questa crisi, c’è solo il dramma di sprecarla” e a distanza di quattro anni ci sono molti segni da cui capiamo che abbiamo sprecato l’occasione di conversione che l’esperienza della pandemia portava con sé. Ben vengano allora pagine come quelle scritte da don Marco Galante assieme a Sara Melchiori: ci aiutano a non dimenticare e a continuare a metterci di fronte alle grandi domande sulla sofferenza e sulla morte che ci aiutano a dare anche alla nostra vita il suo senso più vero e più pieno».
Una serie di incontri con gli autori sono previsti nelle prossime settimane.
Martedì 16 aprile, ore 20.45, a Fiesso d'Artico (VE), a Casa Madonnina, Via Del Naviglio 27 (ingresso da via Pioghella 3) Introduce e modera Marzia Filipetto, responsabile di Casa Madonnina.
Venerdì 19 aprile, ore 18.00, a Padova, a Libreria San Paolo Gregoriana, via Vandelli 6/8. Modera Cristina Sartori, giornalista.
Due gli appuntamenti nell’ambito del Festival Biblico 2024, entrambi moderati da Patrizia Parodi, vicedirettore «La Difesa del popolo»: venerdì 10 maggio, ore 19.30, a Padova, alla Scuola della Carità, via San Francesco 61-63, con accompagnamento musicale di Roberta Malipiero, e sabato 11 maggio, ore 10.15, a Rovigo, ai Giardini delle due Torri, con la partecipazione del Vescovo di Adria-Rovigo, mons. Pierantonio Pavanello.
GLI AUTORI
Marco GALANTE è prete della Chiesa di Padova dal 1999. Per otto anni è stato cappellano degli Ospedali riuniti Padova Sud Madre Teresa di Calcutta di Schiavonia (Pd). Ha vissuto il tempo della pandemia in corsia, accanto a malati e personale ospedaliero.
Sara MELCHIORI, giornalista professionista. Precedentemente redattrice del settimanale diocesano «La Difesa del popolo», dal 2006 è responsabile dell’Ufficio stampa della diocesi di Padova. Ha scritto per il Messaggero di sant’Antonio, Sir, Settimana, Il Regno, Credere. Collabora con Avvenire.
Fonte: Ufficio Stampa Messaggero di Sant'Antonio