Il corpo senza vita di un uomo da giorni in mare. Appello per recuperarlo: "Così naufraga l’umanità"
Avvistato in un primo momento a 5 miglia dal confine tra la sar libica e la sar maltese dall’aereo Seabird di Sea Watch, la sua posizione è stata segnalata prontamente, ma nessuno, ad oggi, si è ancora attivato per recuperarlo. Cild lancia una petizione su change.org
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”Da tre settimane il corpo senza vita di un essere umano è lasciato naufragare nel Mediterraneo, in balìa delle onde insieme a quel che rimane di un gommone. Non possiamo restare a guardare e ignorare il dovere morale di recuperarlo”. Inizia così l’appello lanciato dalla Coalizione Italiana Libertà e Diritti civili (Cild) attraverso una petizione su Change.org, che ha già raccolto migliaia di adesioni.
Avvistato in un primo momento a 5 miglia dal confine tra la sar libica e la sar maltese dall’aereo Seabird di Sea Watch, la sua posizione è stata segnalata prontamente, e ripetutamente, alle autorità maltesi e italiane. Nessuno, ad oggi, si è ancora attivato per recuperarlo. "È la nostra cultura a obbligarci a questa scelta - spiega Arturo Salerni, presidente della Coalizione -. La stessa cultura che in tanti vedono minacciata da popoli e culture più o meno lontani, rischia di morire se noi italiani, europei, rimaniamo fermi a guardare". La petizione si trova sulla piattaforma Change.org, è aperta alle firme di chiunque ritenga doveroso un intervento ed è indirizzata alle autorità competenti - il Governo italiano e maltese, la Commissione Europea -affinché si attivino per il recupero. "Se non si interviene - Dichiara Andrea Menapace, direttore della Coalizione - tra le onde del Mediterraneo centrale non rischia di naufragare solo il corpo senza vita di un giovane uomo, ma anche la nostra umanità".