I caregiver familiari non possono più aspettare: la legge è urgente
In una lettera congiunta, First e Confad chiedono alle ministre Stefani e Bonetti, a tutti i gruppi parlamentari e alla presidente senatrice Matrisciano, affermando che “l'opportuna fase emendativa e la successiva approvazione del disegno di legge n. 1461 non è più rinviabile”. E ribadiscono i punti fondamentali, tra cui la tutela del posto di lavoro
I caregiver familiari non possono più aspettare, una legge che li riconosca e li tuteli “non è più rinviabile”: è quanto scrivono Firs e Confad in una lettera congiunta, indirizzata alle ministre Bonetti e Stefani, a tutti i gruppi parlamentari e alla presidente senatrice Matrisciano.
La premessa è la grande fatica e sofferenza che la pandemia ha procurato e sta procurando alle famiglie con disabilità: “La pandemia ha gravato in modo drammatico ed estenuante sulle famiglie con disabilità: i caregivers familiari si sono dovuti assumere ulteriori responsabilità sostituendosi anche ai servizi fondamentali sospesi, evidentemente ritenuti accessori o perfino marginali dalle istituzioni – si legge - Per non tacere sull’emergenza lavorativa scaturita per i caregivers familiari costretti a conciliare anche l’attività lavorativa con quella di caregiving, la quale ha assunto e assume connotati di ulteriore gravità, non supportata dalle necessarie tutele professionali, sia in tempo di lockdown che nel periodo post pandemico”.
Di qui la raccomandazione che “vengano adottate nel testo di legge anche tutte le misure idonee alla tutela del posto di lavoro e in subordine ad un reale percorso di riqualificazione e ricollocazione che non si limiti al mero riconoscimento di figura assistenziale e/o infermieristica, ma che riconosca le professionalità pregresse e le adatti anche ad un contesto lavorativo mutato dalle nuove tecnologie e alle diverse nuove modalità d’ impiego”.
L'urgenza è alta: “L’ opportuna fase emendativa e la successiva approvazione del disegno di legge n. 1461, attualmente depositato presso l’XI Commissione del Senato, non è più rinviabile e rappresenta un vulnus per le famiglie con disabilità, in quanto la sua assenza determina a cascata la carenza di quel procedimento giuridico - amministrativo che definisca una volta per tutte e con valenza nazionale il riconoscimento dei diritti e dei sostegni del caregiver familiare”.
Fare bene: i 5 punti che non possono mancare
Bisogna far presto, ma anche farlo bene: per questo, le associazioni indicano cinque punti che ritengono “imprescindibili per una buona legge nazionale”: primo, “il caregiver familiare e' diverso e distinto dalla persona con disabilita' di cui si prende cura: i fondi per la non autosufficienza hanno il loro iter, il loro scopo, la loro ragione d'essere. Le misure per i caregivers familiari devono prevedere l’opportuno incremento del fondo di dotazione specifico, senza confusioni con altri fondi”; secondo, “il criterio della parentela e' fondamentale: il caregiver e' familiare, secondo quanto indicato dalla legge del dicembre 2017. Nulla a che vedere con badanti, Oss che abbiano già i loro indirizzi e le loro tutele”; terzo, “il caregiver familiare convive con la persona con disabilità che accudisce: il criterio della convivenza è fondamentale, anche per l'individuazione di chi effettivamente presta l’opera di cura continuativa alla persona non autosufficiente”, quarto, “i sostegni imprescindibili: contributi figurativi, prepensionamento, sostegno economico”; quinto, “diritto al sollievo, riposo, salute: deve essere garantito al caregiver familiare il diritto al riposo, al sollievo, alle cure, con programmi stabili di assistenza garantita e di emergenza in caso di malattia e/o ricovero del caregiver familiare, sono diritti umani fondamentali, ad oggi non garantiti per i caregivers familiari”.
Fare presto: basta rinvii
Non è più tempo di rinvii: “Dal sito dell’XI Commissione ufficialmente risulta che i lavori dopo il primo rinvio del 21 luglio 2020, in attesa di un parere tecnico-finanziario del governo il quale, ancora ad oggi, di rinvio in rinvio, fino alla data dell’ultima riunione del 21.01.2021, non risulterebbe pervenuto. La crisi di governo ha solo rappresentato un breve stop dei lavori, ma da mesi la situazione si è stabilizzata, di conseguenza non si comprende per quali ragioni i lavori al testo non siano ripresi – osservano le due associazioni - Si tratta di un ritardo ormai divenuto ingiustificabile e intollerabile: sappiamo tutti, infatti, che il testo della proposta di legge per essere approvato necessita ancora di ulteriori passaggi e, una volta approvata la legge per la sua concreta attuazione, occorreranno gli atti di normazione secondaria. Pertanto – ribadiscono i firmatari - non c’è più tempo da perdere: il testo di legge va opportunamente emendato ed approvato. Per detta ragione d’ urgenza la missiva è indirizzata altresì alla ministra della Famiglia e delle Pari opportunità, in quanto compete il compito di 'garantire la promozione dei diritti della persona, delle pari opportunità e della parità di trattamento, la prevenzione e la rimozione di ogni forma e causa di discriminazione'. Non c’è chi non veda nella posizione dei caregivers familiari – fanno notare le associazioni - una lesione manifesta delle pari opportunità, della parità di trattamento e della condizione di discriminazione in cui essi sono costretti e indotti a vivere. La missiva si rivolge inoltre al ministro per la Disabilità in quanto, seppure il suo compito così come delineato dal Dpcm del 15.03.2021, art.1, è certamente quello di 'promuovere, coordinare, garantire e tutelare i diritti delle persone con disabilità e favorire la loro piena ed effettiva partecipazione ed inclusione sociale, nonché la loro autonomia', è evidente che la garanzia di tali diritti è legata anche alla condizione di benessere e al riconoscimento di tutele e sostegni previsti per il caregiver familiare. Infine la missiva è rivolta opportunamente anche a tutti i gruppi parlamentari, affinché ciascuno si assuma la responsabilità e faccia il proprio dovere, avvertendo come prioritaria l’approvazione della legge. Nessuno si nasconda più di fronte ad un’emergenza di civiltà e giustizia, ma s’ impegni per i diritti e le tutele da tempo riconosciuti ed applicati per i caregivers familiari in tutti i Paesi dell’Unione Europea”. A firmare la lettera, sono i presidenti di Confad Alessandro Chiarini e di First Maurizio Benincasa.