“Gioventù meloniana”. Dura la reazione della Rappresentanza dei volontari del servizio civile

L’organizzazione stigmatizza l’“estremismo inaudito” emerso dalla videoinchiesta di Fanpage e denuncia le pressioni indebite sui volontari invitati a devolvere parte del contributo economico

“Gioventù meloniana”. Dura la reazione della Rappresentanza dei volontari del servizio civile

“In seguito alla pubblicazione di un'inchiesta da parte della testata online Fanpage, relativa principalmente a pratiche estremiste avvenute in un circolo cittadino romano collegato a Gioventù Nazionale, la Rappresentanza nazionale degli volontari desidera esprimere la propria ferma condanna e prendere le distanze da quelle immagini. Il Servizio civile, infatti, promuove la difesa non armata e nonviolenta del Paese, l’educazione, la pace tra i popoli, nonché i valori fondativi della Repubblica italiana”. Così, con una nota per la stampa la Rappresentanza nazionale del servizio civile interviene sulla videoinchiesta di Fanpage a cura di Backstair l’unità investigativa di Fanpage.it, che si è infiltrata con una giornalista sotto copertura tra le fila del movimento giovanile del partito di Giorgia Meloni.

Nella nota la Rappresentanza prende le distanze da ogni forma di estremismo e pressioni indebite sui volontari, stigmatizzando oltre all’“estremismo inaudito”, anche utilizzo distorto del contributo economico che viene erogato agli operatori volontari del servizio civile, invitati a devolverlo almeno in parte. Nel video, infatti, Flaminia Pace, l'enfant prodige della destra romana dice testualmente: “Dal prossimo anno avremo un altro tipo di entrata che ci deriverà dal servizio civile, i soldi vengono dallo stato, a ogni ragazzo per fare questo volontariato vengono dati 500 euro al mese. Che dobbiamo fare però per fare servizio civile? Nulla. Dei 500 euro si gradisce una buona offerta”.

“Le dichiarazioni secondo cui i fondi verrebbero ottenuti con pressioni indebite sui ragazzi del Servizio civile non rispecchiano i valori di trasparenza, integrità e correttezza che sono centrali per il nostro impegno; per questo riteniamo inaccettabile qualsiasi forma di pressione o pretesa economica sui giovani volontari. In secondo luogo – si legge ancora nella nota – come Rappresentanti nazionali esplicitiamo la nostra messa a disposizione nel controllo e nella denuncia di progetti fittizi atti ad una strumentalizzazione politica di fondi pubblici”.

“È fondamentale ricordare che tutte le parti coinvolte nell’organizzazione, gestione e fruizione dei fondi pubblici devono costantemente sottoporsi al controllo da parte dell’amministrazione pubblica e al rispetto imprescindibile dei principi costituzionali – conclude la nota –. Vogliamo rassicurare tutti gli operatori volontari che la loro partecipazione al programma è valorizzata e tutelata. Ribadiamo il nostro impegno a operare con la massima trasparenza nel Servizio Civile e ad adottare misure aggiuntive per prevenire qualsiasi irregolarità futura e continuare con il massimo impegno a garantire i diritti dei volontari e delle volontarie. Con questo comunicato mettiamo al centro gli operatori volontari del Servizio Civile Universale ai quali rinnoviamo, ancora una volta, il nostro supporto e la nostra vicinanza”.

Antonella Patete

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)