Giornata Alzheimer, Sant'Egidio: “Prendersi cura dei deboli, essere più umani con tutti”
Nel mondo sono circa 55 milioni le persone colpite da demenze, nel 60% dei casi da Alzheimer. In Italia sono oltre 1 milione, di cui 600 mila con questa malattia. Il 21 settembre la Giornata mondiale: “Risposte e servizi sempre più necessari”
Sono circa 55 milioni nel mondo le persone colpite da demenze, nel 60% dei casi da Alzheimer. In Italia sono oltre 1 milione, di cui 600 mila con questa malattia. “La Giornata Mondiale dell’Alzheimer, che si celebra domani, 21 settembre, è un’occasione opportuna per affrontare il tema. Infatti ricerche e proposte di soluzioni assistenziali, servizi di sollievo, sono sempre più necessarie per i malati e le loro famiglie”. Lo dichiara la Comunità di Sant'Egidio, che domani sarà presente nelle strade e nelle piazze romane con alcuni punti informativi e promozionali, per parlare con gli anziani e i loro familiari, per illustrare proposte, per ascoltare problemi e condividerli. A tutti gli anziani sarà offerto un gadget come segno di amicizia e di sostegno.
“Oggi le soluzioni offerte dai servizi socio-sanitari comportano troppo spesso l’isolamento dei malati, perché li allontanano dalla vita di tutti, in luoghi predisposti solo per loro, che siano istituti, case di riposo, villaggi. In ogni caso, ghetti, anche se in alcuni casi 'dorati' – continua la Comunità - Negli ultimi anni si sono anche ridotti quei presidi pubblici, già insufficienti, come i centri diurni che avevano consentito alle famiglie di tenere a casa i propri congiunti, nonostante la scarsa assistenza domiciliare. Ma la priorità assoluta deve essere l’aiuto a domicilio, sostenendo anche i familiari con servizi adeguati che evitino il trauma della separazione. Le politiche del nostro paese devono farsi carico di questo problema, perché una parte rilevante dei suoi cittadini non sia più costretta a vivere nel disagio e nella paura del futuro. Siamo infatti convinti – conclude Sant'Egidio - che una società che si prende cura dei più deboli è una società più forte e più umana per tutti”.
Chiara Ludovisi