Gaza, altri 20 morti in un campo a Rafah

Ancora vittime degli attacchi israeliani in un campo di famiglie sfollate, in una zona di Rafah definita sicura. Intanto, una quarantina di manifestanti sono stati arrestati a Londra nel corso di proteste

Gaza, altri 20 morti in un campo a Rafah

Una quarantina di manifestanti sono stati arrestati ieri a Westminster, a Londra, nel corso di una manifestazione per chiedere il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e l'immediato accesso di aiuti umanitari, a quasi otto mesi dall'inizio dell'operazione militare di Israele. Lo riporta il Metropolitan Police Service in un comunicato condiviso su X, riferendo che i dimostranti, radunatisi alle 18 ora locale, avrebbero dovuto concludere la manifestazione entro le 20. "La grande maggioranza dei presenti- scrive la polizia- stimati tra le 8mila e le 10mila persone, sono andati via pacificamente, mentre un gruppo di 500 si è rifiutato e ha continuato a manifestare". Da qui l'intervento degli agenti, che ne hanno arrestati circa 40. Due i poliziotti feriti nei disordini.

Intanto, l'offensiva di Israele su Rafah non si ferma nonostante la condanna pressoché unanime della comunità internazionale dopo il bombardamento su un campo profughi domenica scorsa, che ha causato la morte si oltre 40 civili, tra cui molti bambini, e di due comandanti di Hamas. Ieri, carriarmati israeliani sono stati portati nel centro della città che ospita migliaia di profughi da tutta la Striscia. La notte scorsa è stato colpito nuovamente un campo dove famiglie sfollate vivono in tende di fortuna, in un'area di Rafah ovest che era stata definita "zona sicura" per i civili dall'esercito israeliano. Almeno venti i morti.

Alle Nazioni Unite, la Francia ha fatto appello al Consiglio di Sicurezza affinché "fermi la guerra a Rafah", mentre l'Algeria ha presentato una nuova bozza di risoluzione per il cessate il fuoco immediato nella Striscia. Il governo di Israele sta subendo in queste ore numerose critiche anche per non aver rispettato l'ordinanza della Corte di Giustizia internazionale che chiedeva a Tel Aviv di interrompere ogni operazione militare a Rafah e nell'area circostante, densamente popolata, e di ritirare le truppe per favorire l'ingresso di aiuti umanitari.

Pioggia di critiche in queste ore stanno raggiungendo anche Nikki Haley: l'ex candidata alle primarie repubblicane degli Stati Uniti, che di recente ha assicurato il suo sostegno a Donald Trump, si è fatta fotografare mentre, durante un viaggio in Israele, firmava un missile dell'esercito israeliano scrivendo "Finiteli tutti". Armi e munizioni impiegate dalle forze israeliane sono in larga parte fornite proprio dagli Stati Uniti, come parte della politica del presidente democratico Joe Biden. (DIRE)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)