G20: Tusk (Ue) a Nagasaki, “mondo non può diventare un’arena in cui i più forti dettano le condizioni ai più deboli”
“Sono profondamente commosso dalla mia visita al Museo della bomba atomica, al National Peace Memorial, e per le conversazioni che ho avuto”. Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo, in Giappone in vista del G20 di Osaka del 28-29 giugno, ha visitato la città di Nagasaki, colpita e rasa al suolo dalla bomba atomica il 9 agosto 1945.
“Anche una visita così breve – afferma ora Tusk – mi ha reso fortemente consapevole di quanto sia tragica la lezione di Nagasaki e, tuttavia, quanto sia piena di speranza. Oggi, due giorni prima dell’incontro dei leader mondiali ad Osaka, dovrebbe anche essere una lezione di responsabilità per il nostro futuro comune”.
“È da qui, da Nagasaki, che le parole di avvertimento e un semplice appello a tutti i partecipanti al G20 dovrebbero risuonare: svegliarsi prima che sia troppo tardi. Il palcoscenico globale non può diventare un’arena in cui i più forti dettano le loro condizioni ai più deboli, dove l’egoismo domina sulla solidarietà e dove le emozioni nazionalistiche dominano sul buonsenso”. Tusk ricorda “le minacce di un ricatto nucleare sempre presente nella politica della Corea del Nord e la retorica iraniana, i conflitti regionali in Siria, Ucraina o in Libia, l’instabilità in dozzine di luoghi in tutti i continenti, le tensioni commerciali tra le più grandi superpotenze del mondo, i problemi provenienti dalla crisi climatica e dalle prossime fasi della rivoluzione tecnologica…”.
Il presidente del Consiglio europeo riflette: “Continuiamo a fingere di avere il pieno controllo della dinamica degli eventi e dei cambiamenti, ma questa è un’illusione. La consapevolezza di tali rischi dovrebbe guidare le discussioni a Osaka”. E rivolgendosi ai protagonisti del G20: “Siete voi, i leader delle superpotenze mondiali, a essere responsabili del fatto che la lezione di Nagasaki non sia stata vana”.