Educazione motoria: il virus muta gli obiettivi
Stiamo attraversando una fase storica, unica e particolare dove i ragazzi devono confrontarsi con profondi cambiamenti che segnano e fissano le tappe del percorso evolutivo. Questi cambiamenti sono resi estremamente più complessi dall’isolamento sociale che costringe a ricorrere al digitale per seguire le lezioni, incontrare parenti e amici.
E l’attività fisica che gli studenti dovrebbero fare, ma non possono?
Il corpo e la fisicità sono aspetti della personalità estremamente importanti: il corpo non è solo un apparato osteo-muscolare più o meno conosciuto e controllabile, ma una realtà da assumere attraverso la conoscenza del proprio sé corporeo, da perfezionare attraverso il potenziamento neuromuscolare, da controllare con il passaggio dal concreto (azione motoria) all’astratto (rappresentazione mentale della stessa) ma soprattutto da gestire nell’ambito relazionale. Purtroppo con la chiusura delle palestre e di molti centri sportivi, solo i ragazzi che praticano sport ad alto livello hanno la fortuna di continuare l’attività in campi sportivi o seguiti in streaming dall’allenatore. La maggior parte è abbandonata a se stessa, alle superiori anche dalla scuola che, per motivi assicurativi, non può proporre, in didattica a distanza, alcuna attività pratica.
In questa maggioranza, riscontriamo tre grandi tipologie di studenti: i ragazzi con inclinazione “Nerd” (persona solitaria che ama la tecnologia, l’informatica e la programmazione), gli unici che ben accettano le restrizioni perché giustificati nella loro passione; gli “scoraggiati” che sopraffatti dall’isolamento non riescono ad adattarsi a gestire il cambiamento; gli “arditi” che, nella frenesia di ottenere risultati, avvalendosi delle ricerche in rete, si sottopongono a workout non adatti alla propria costituzione fisica.
Le scienze motorie nella scuola secondaria superiore, valutando queste tipologie di studenti, stanno cambiando radicalmente gli obiettivi. Quanto prima la proposta motoria considerava l’espressione del proprio corpo e della propria emotività in stretta relazione con “l’altro” e molte attività erano centrate sulla cooperazione, sul lavoro di gruppo e sul fair play, tanto ora si punta sulla conoscenza delle proprie potenzialità (punti di forza e criticità), la conoscenza del proprio corpo, l’accettazione e soluzione dei propri limiti e la considerazione dei paramorfismi provocati dal lockdown.
Carla Zotti, docente di scienze motorie
Formazione
Venerdì 12 marzo (16.30-19) su piattaforma online Giornata di studio “L’apporto dei cristiani nell’elaborazione della Dichiarazione universale dei diritti umani” con don Marco Cagol e Marco Mascia.
Sabato 20 marzo (9-12.30) in Formazione a distanza Seconda parte del corso “Le regole per star bene” con Barbara Pastò e Barbara Rossi per insegnanti (di posto comune) di religione della scuola dell’infanzia e primaria, in collaborazione con la Fondazione Bortignon e Fism Padova. La partecipazione sarà riservata a chi ha già partecipato al precedente appuntamento. Iscrizione attraverso il sito www. fismpadova.it