Domina: “Lavoro domestico, dati confermano che l’’Est Europa è una risorsa”

Secondo i dati Inps, nel 2020 gli assistenti familiari in Italia sono 438 mila, di cui 402 mila donne. La componente maschile, pur aumentata negli ultimi anni, si attesta al di sotto del 10%. Osservando le aree di provenienza, le badanti dell’Est Europa rappresentano il 52% del totale, mentre circa un quarto (26,4%) viene dall’Italia. Le badanti dell’Est sono tendenzialmente in età avanzata: meno di un terzo ha meno di 50 anni

Domina: “Lavoro domestico, dati confermano che l’’Est Europa è una risorsa”

Secondo i dati Inps, nel 2020 gli assistenti familiari in Italia sono 438 mila, di cui 402 mila donne. La componente maschile, pur aumentata negli ultimi anni, si attesta al di sotto del 10% in questa tipologia di contratto. Le donne, invece, hanno registrato negli ultimi dieci anni un costante aumento (+39% dal 2011 al 2020).

Osservando le aree di provenienza, le badanti dell’Est Europa rappresentano il 52% del totale. Circa un quarto (26,4%) viene dall’Italia, mentre tutte le altre nazionalità, sommate insieme, superano di poco il 20%. Le badanti dell’Est Europa sono dunque una realtà ormai ben radicata nel nostro Paese, a cui molte famiglie affidano la cura degli anziani non autosufficienti, preferendo la soluzione in house rispetto al ricovero in struttura.

Grazie ai dati Inps (che si riferiscono naturalmente alla sola componente regolare), è possibile approfondire le caratteristiche delle badanti dell’Est Europa. A livello territoriale, oltre 6 su 10 sono al Nord (35,1% al Nord Est e 27,5% al Nord Ovest); circa un quarto si concentra nelle Regioni del Centro, mentre Sud e Isole, insieme, non raggiungono il 12%.
Le badanti dell’Est sono tendenzialmente in età avanzata: meno di un terzo ha meno di 50 anni, e addirittura solo il 9,1% ha meno di 40 anni. Quattro su dieci (39,2%) hanno tra 50 e 59 anni, e 3 su dieci (31,5%) oltre 60. Le over 50, dunque, rappresentano più del 70% tra le badanti dell’Est Europa.
“Essendo una mansione praticata generalmente in convivenza con l’assistito, è evidente che le ore lavorate settimanalmente siano piuttosto elevate –sottolinea Domina -: un terzo delle badanti lavora infatti oltre 50 ore settimanali, e solo il 30% svolge meno di 30 ore”.
Secondo Lorenzo Gasparrini, Segretario generale di Domina, “l’apporto delle donne dell’Est Europa è stato determinante per le famiglie italiane negli ultimi decenni. Questa componente rappresenta oltre la metà delle donne assunte come badanti, fondamentali per la cura degli anziani non autosufficienti”.
Conclude Gasparrini : “Secondo le stime dell’Osservatorio Domina, senza questo apporto, interamente a carico delle famiglie, lo Stato dovrebbe farsi carico di una spesa aggiuntiva per l’assistenza in strutture per almeno 10 miliardi di euro”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)