Disabilità. Incontro tra Coordown e il ministro Locatelli. “Aperto un dialogo costruttivo, portando le nostre richieste”
La presidente di Coordown, Antonella Falugiani: “Il confronto ha evidenziato una visione condivisa su temi trasversali che riguardano il percorso di vita della persona con sindrome di Down e del contesto in cui ci troviamo a lavorare, ma anche l'importanza della comunicazione, della formazione e del corretto uso delle parole. Ribadita la volontà di mettere a disposizione delle istituzioni le buone prassi e i progetti che portiamo avanti”
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CoorDown ha incontrato ufficialmente martedì scorso il ministro per le disabilità Alessandra Locatelli con una delegazione composta dalla presidente Antonella Falugiani, la vicepresidente Martina Fuga, il segretario nazionale Luigi Porrà, i consiglieri Orietta Arcangeli e Riccardo Bianchi, e la consulente Manuela Sanvido, che rappresenta CoorDown presso l’Osservatorio per l’inclusione scolastica.
Afferma Antonella Falugiani, presidente CoorDown: “Siamo soddisfatti dell'esito dell'incontro. È stato un confronto costruttivo che ha evidenziato una visione condivisa su temi trasversali che riguardano il percorso di vita della persona con sindrome di Down e del contesto in cui ci troviamo a lavorare, ma anche l'importanza della comunicazione, della formazione e del corretto uso delle parole. Abbiamo ribadito il desiderio e la volontà di mettere a disposizione delle istituzioni le buone prassi, le esperienze e i progetti che quotidianamente CoorDown porta e ha portato avanti, con professionalità e competenza”.
CoorDown è un coordinamento nazionale che annovera tra i propri aderenti 57 associazioni presenti su tutto il territorio nazionale, cui danno vita famiglie e persone con disabilità, e che comprende esperti qualificati che hanno permesso di sviluppare e rendere efficaci progetti di importanza nazionale ed iniziative che trovano ormai una condivisione anche sovranazionale.
Nell’incontro CoorDown ha condiviso con il ministro Locatelli un documento di proposte e richieste nel quale vengono sottolineate le esperienze progettuali e programmatiche di inclusione effettiva e concreta realizzate per favorire il raggiungimento del più elevato grado di autonomia e inserimento sociale, e che intende mettere a disposizione delle istituzioni, degli enti e di tutte le associazioni che abbiano volontà e/o desiderio di conoscere ed eventualmente condividere.
A partire dal tema del lavoro e della transizione alla vita adulta, con una richiesta di azione unitaria e convergente che investa servizi e politiche per l’occupabilità, anche con più solide forme di sostegno, ma che al contempo sia correlata con esperienze e possibilità di abitare in autonomia in contesti inclusivi e con alleanze con le comunità e i territori. A quello della scuola e dell'inclusione scolastica, prendendo spunto dal progetto che ha visto la sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa tra enti locali, consorzi di servizi, USR, Città Metropolitana, Istituti comprensivi e scuole secondarie di secondo grado, che stanno lavorando per sviluppare buone prassi sul progetto di vita, sul raccordo con il PEI e sulla transizione alla vita adulta mediante inserimenti lavorativi, inserimenti nel contesto sociale e relazionale, sviluppo dello sport inclusivo. Fino al tema fondamentale dell’esigenza di riconoscere nelle persone con disabilità il legittimo desiderio ad una vita affettiva e sessuale.
CoorDown ha fatto proposte concrete per la semplificazione amministrativa e normativa, per risolvere le questioni legate ai procedimenti di riconoscimento della disabilità, analogamente su questioni di natura fiscale e tributaria ha evidenziato nel tempo elementi di disequità e di sostenibili correzioni. Una per tutte la vicenda dell’imponibilità fiscale delle borse lavoro con ciò che ne deriva in termini di svantaggio.
“Riteniamo che l’errore strategico più diffuso - si legge nel documento - sia quello di intervenire in maniera disorganica, ragione per la quale non solo crediamo ed operiamo nella trasversalità, ma confidiamo nell’operato di un Ministero per la Disabilità che a nostro avviso dovrebbe vedere riconosciuto, ad esempio, per legge l’obbligo “di intesa” nelle azioni poste in essere dagli altri Ministeri”.