Disabilità, in Lombardia un pdl bipartisan per i centri per la vita indipendente
Saranno strutture sociali e professionali di supporto ai percorsi di progettazione personale. Manfredi (Ledha): "Anticipiamo la legge nazionale"
Una proposta di legge regionale con l'obiettivo di mettere a disposizione tutte le risorse presenti nel sistema di welfare al servizio dei progetti e dei desideri delle persone con disabilità, avviando così un processo di riforma del modello attuale di welfare sociale che invece si basa ancora sull'offerta di servizi e prestazioni. Tutto ciò con la novità dell'attivazione dei Centri per la vita indipendente, ovvero strutture sociali e professionali di supporto ai percorsi di progettazione personale e alla loro implementazione. Dei "luoghi di progettazione tranquilli" a cui le persone con disabilità potranno rivolgersi nel momento in cui emergono quelle necessità di cambiamento che richiedono la definizione del proprio "progetto individuale di vita indipendente".
Questo è il composito risultato frutto di un progetto bipartisan sottoscritto da tutti i componenti dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale della Lombardia presentato ieri a Palazzo Pirelli. Durante l'evento, sono intervenuti il presidente del Consiglio Alessandro Fermi, il vice presidente Carlo Borghetti, il consigliere segretario Dario Violi, l'assessore regionale alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari Opportunità Alessandra Locatelli e il presidente della Lega per i diritti delle persone con disabilità Ledha Alessandro Manfredi. Proprio quest'ultimo ha osservato come questo sia un testo "che anticipa in Lombardia quello che sarà poi implementato a livello nazionale con la Legge delega sulla disabilità".
Fermi ha ricordato come la predisposizione del provvedimento sia frutto di un lungo e articolato confronto con le parti sociali e come la sua formulazione finale sia unanimemente condivisa. Il presidente d'aula ha quindi evidenziato come sia già stata definita anche una dotazione finanziaria specifica iniziale che ammonta a 750.000 euro per l'anno 2022 e a un milione di euro per ciascuno dei due anni successivi, facendo presente che tale stanziamento sarà poi ulteriormente integrato sulla base anche delle necessità che emergeranno man mano nell'attuazione concreta della legge.
Come ha sottolineato Borghetti, questo progetto di legge rappresenta e vuole essere innanzitutto "una sfida culturale" perché mette al centro la persona non come semplice soggetto che riceve un servizio sanitario o assistenziale, ma come soggetto che vuole essere e diventa protagonista attivo della vita e dell'attività sociale, aiutato e messo nelle condizioni di poterlo fare in modo autonomo. Piena condivisione anche da parte di Violi che ne ha auspicato una rapida approvazione. Il grillino è consapevole della necessità di dare risposte tempestive e puntuali al mondo della disabilità che ha sensibilmente contribuito alla predisposizione di questo progetto di legge.