Disabilità, Tridico (Inps): "Dalla diseguaglianza l'accanimento, la politica deve risanare"
Il presidente dell'Inps alla Conferenza nazionale sul tema. L'Istituto "non è arcigno, ci sono stati eccessi in passato, di cui mi scuso". La proposta: "Un'aliquota per incrementare il fondo per la disabilità"
"Mio padre ha imparato a parlare dopo di me, perché era nato sordo. Il contesto di disuguaglianza e povertà determina l'accanimento sulle disabilità e la politica deve essere determinante per risanare questi contesti". Così Pasquale Tridico, presidente dell'Inps, è intervenuto nella conferenza nazionale sulla disabilità, in corso presso la sala funzionale della Presidenza del Consiglio a Roma.
"Oggi abbiamo 3,5 milioni di disabili, oltre 1 milione di anziani con diverse forme di disabilità non riconosciute e oltre 4,2 milioni di assegni di invalidità- spiega Tridico- E spendiamo circa 5 miliardi di euro per la disabilità con l'Istituto. Inps gestisce e ha l'onore di farlo con molte difficoltà, a partire dall'accertamento: la disomogeneità con cui vengono condotte le attività perché ne esistono diverse declinazioni, dal locale, al regionale e al nazionale, anche se la competenza è regionale- osserva il Presidente Inps- Si possono quindi fare delle modifiche in Conferenza Stato-Regioni per rendere più uniforme la procedura".
Tridico tiene poi a precisare che "l'Inps non è arcigno, ci sono stati eccessi in passato e di cui mi scuso, per l'accanimento contro presunti falsi ciechi: no, una persona non vedente può e deve ballare, vivere la sua vita. L'Istituto resta generoso con i deboli e favorisce la valutazione, abbiamo fatto degli accordi con gli ospedali per la trasmissione degli attestati di malattia per evitare che la persona incappi in criticità, soprattutto lo facciamo per le malattie pediatriche che sconvolgono le famiglie".
Rispetto alla Convenzione Onu, ratificata anche dall'Italia, Tridico specifica che "è straordinaria per la concezione multidimensionale della disabilità e bisogna cogliere l'occasione per rinnovare e ampliare le risorse, perché la valutazione multidimensionale accrescerà il bisogno di risorse. Come Inps lavoreremo su questo e sul pieno inserimento della persona con disabilità, il legislatore però deve sapere che serviranno più risorse perché la disabilità si gestisce con più fondi. Oltre questo- aggiunge il Presidente- c'è la solidarietà e vorrei avanzare un'ipotesi: la disabilità è una questione nazionale, non solo politica, quindi si potrebbe lavorare sulla falsariga della quota dei dipendenti pubblici che copre prestazioni su richiesta di tipo assistenzialistico. L'idea potrebbe essere quella di versare un'aliquota analoga per incrementare il fondo per la disabilità che finanzierà la nuova valutazione multidimensionale. Questo sarebbe un contributo importante a livello nazionale che può impegnare con il minimo sforzo la decontribuzione di tutti i lavoratori". (DIRE)