Decreto flussi, Assindatcolf e Idos: “Carenze di personale nel lavoro domestico”
Le due organizzazioni sollecitano il governo a guardare al fabbisogno delle famiglie: “Difficile trovare chi si occupa di anziani e disabili, ma anche colf e baby sitter”
“Il mercato del lavoro italiano ha forte bisogno di manodopera aggiuntiva dall’estero, sia per carenza sia per indisponibilità di quella autoctona. E il settore domestico ne è un esempio: su 961mila domestici regolari censiti dall’Inps nel 2021, 672mila erano stranieri (circa il 70%) e di questi ben 514mila provenienti da paesi non comunitari. Nonostante questo, inspiegabilmente da oltre 10 anni le quote dedicate al comparto domestico nei Decreti Flussi sono del tutto inadeguate rispetto al fabbisogno effettivo, né sono mai state determinate sulla base di una esatta misurazione del fabbisogno, come invece è avvenuto per le imprese”. Lo sottolineano in una nota i presidenti di Assindatcolf (Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico), e del Centro Studi e Ricerche Idos, rispettivamente Andrea Zini e Luca Di Sciullo.
Il riferimento è alle parole di questi giorni del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida in Italia ci sono “tra i 300 mila e i 500 mila posti di lavoro disponibili” e questo “può dar vita a un’immigrazione legale” ha detto. In questo senso il governo sta studiando modifiche al decreto flussi che aumenterà le quote in ingresso nei prossimi anni.
I settori per cui sarebbero previsti gli ingressi sono in particolare l’agricoltura, il turismo, l’edilizia. I presidenti di Assidatcolf e Idos, spiegano invece che la carenza è importante anche nel settore di cura. “Le ricadute sul comparto sono pesanti: oggi le famiglie hanno grandi difficoltà a trovare personale disposto ad occuparsi di anziani, disabili e non autosufficienti, le cosiddette badanti. Ma non solo: introvabili stanno diventando anche colf e baby sitter”.
