Da Ministero della Giustizia e Con i Bambini opportunità per il reinserimento dei giovani del circuito penale
Siglato un protocollo d’intesa che offrirà a “tutti i giovani che entrano nel circuito penale, ma anche a quelli a rischio di devianza, un ventaglio di opportunità sempre più al passo con quelle che sono le notevolissime situazioni nelle quali il disagio adolescenziale viene a trovarsi”
Il Ministero della Giustizia - Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità e Con i Bambini hanno siglato un protocollo di intesa che permetterà di elaborare strategie comuni atte a promuovere e incrementare percorsi di educazione alla legalità e opportunità concrete per il reinserimento sociale e lavorativo dei giovani del circuito penale.
Il protocollo è stato sottoscritto oggi presso il DGCM da Gemma Tuccillo, capo del Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità (DGMC) e da Marco Rossi-Doria, presidente dell’impresa sociale Con i Bambini.
All'incontro, moderato dal giornalista di Domani, Giovanni Tizian, sono stati presenti in collegamento online i referenti dei progetti selezionati attraverso il bando "Cambio rotta", promosso da Con i Bambini nell'ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, e i responsabili dei servizi territoriali della giustizia minorile partner degli interventi finanziati.
Il Capo del Dipartimento Gemma Tuccillo, parlando di povertà educativa, ha evidenziato come l’accordo contribuirà “Ad offrire a tutti i giovani che entrano nel circuito penale, ma anche a quelli a rischio di devianza, un ventaglio di opportunità sempre più al passo con quelle che sono le notevolissime situazioni nelle quali il disagio adolescenziale viene a trovarsi”.
Il Presidente di Con i Bambini, Marco Rossi-Doria ha tenuto a sottolineare le finalità dell’intesa: “È un protocollo molto importante quello con le istituzioni che si occupano di minori e di presa in carico comunitaria presso il Ministero della Giustizia. Con i Bambini lo sottoscrive con grande soddisfazione e gratitudine perché in qualche modo incardina il nostro bando dedicato ai ragazzi che vogliono cambiare rotta perché hanno commesso dei reati. Credo che questo rafforzi le potenzialità dei 17 partenariati che stanno già lavorando in ogni parte d’Italia. È anche una sperimentazione importante dal punto di vista istituzionale per innovare le politiche pubbliche: sono circa 5.000 i ragazzi e le ragazze coinvolti nei progetti del bando “Cambio rotta”. Un grande cantiere educativo aperto da cui possiamo tutti imparare moltissimo”.
Le 17 iniziative selezionate con il Bando, promosse grazie al coinvolgimento di organizzazioni del Terzo Settore, enti pubblici, istituti scolastici ed enti profit, interesseranno circa 5000 ragazzi tra i 10 e i 17 anni di età, già in carico agli Uffici di servizio sociale per i minorenni (USSM), agli Istituti Penali per i Minorenni (Acireale e Catania), ai Centri diurni polifunzionali (Lecce), all’Ufficio di esecuzione penale esterna (Taranto) o ai servizi sociali territoriali e sono state quasi tutte avviate nel mese di ottobre 2021.
Nei percorsi educativi possono essere coinvolti sia minorenni sia giovani adulti – che abbiano commesso un reato nella minore età e, al momento della pubblicazione del bando, non abbiano più di 21 anni – segnalati dall’Autorità giudiziaria minorile e già in carico agli Uffici di servizio sociale per i minorenni (USSM) o ai servizi sociali territoriali, in particolare per reati ‘di gruppo’, oppure in uscita da procedimenti penali o amministrativi.