Crocifisso. Speranza, motore per ripartire. Dal 4 al 20 settembre la comunità si ritrova
Dal 4 al 20 settembre la comunità si ritrova, nel rispetto delle norme anti contagio, per fare festa. “Una speranza stupefacente” è lo slogan scelto. Venerdì 11 sarà presente il vescovo Claudio: «Per sottolineare il cammino di una chiesa che vuole guardare oltre»
Dopo il lockdown c’è voglia di ripartire nella comunità del Crocifisso di Padova che, dal 4 al 20 settembre, organizza la festa di comunità negli spazi della parrocchia in via Bembo 61. «Non tutto sarà come prima – spiega il parroco don Mauro Pizzighini – ma la sfida è quella di ripartire ricalibrandoci sulla base delle nuove norme perché, in questa situazione di fatica e smarrimento che viviamo a causa dell’emergenza sanitaria, è importante ritornare a sentirci comunità, consapevoli che il Signore si sta prendendo cura di noi».
“Una speranza stupefacente” è il titolo della festa: «Lo abbiamo scelto – prosegue il parroco – dopo una riflessione che l’équipe di preparazione del consiglio pastorale ha fatto sul testo Il portico del mistero della seconda virtù di Charles Péguy. Nel brano “La bambina speranza” si legge: “La fede che preferisco, dice Dio, è la speranza. La fede non mi stupisce. Non è stupefacente. Risplendo talmente nella mia creazione”. Questa frase ci ha colpiti perché ci insegna che la fede non dovrebbe essere stupefacente perché Dio ha dato un tale splendore alla creazione che la fede dovrebbe essere già abbastanza evidente. La cosa che è invece stupefacente per Dio è che “quei poveri figli vedano come vanno le cose e credano che andrà meglio domani mattina”, ossia che nonostante tutto quello che accade il mondo ha ancora speranza».
La festa prende il via venerdì 4 settembre con tre serate di comunità presso il centro parrocchiale; domenica 6 alle 10 si celebra la messa con i gruppi giovanili; lunedì 7 dalle 18.30 è in programma l’incontro con i ragazzi dell’iniziazione cristiana e a seguire una cena; venerdì 11 alle 20.30 la solenne processione per le vie della parrocchia guidata dal vescovo Claudio.
«La presenza del vescovo – spiega don Mauro – è un modo per chiedergli una parola di speranza e sottolineare il cammino di una Chiesa che vuole guardare oltre. La processione si articola in sei tappe durante le quali, alla lettura del brano del Vangelo di Matteo – 6,25-34 – sulla fiducia nella Provvidenza, si alterneranno alcune testimonianze di vita come quella di don Massimo Fasolo, parroco di Conche di Codevigo e Valli di Chioggia, che è sopravvissuto al Covid-19».
Il programma della festa prosegue domenica 13 alle 10 con la messa a cui sarà presente il provinciale dei Dehoniani padre Renzo Brena e a seguire pranzo comunitario; lunedì 14, la festa liturgica dell’Esaltazione della santa croce, l’adorazione alle 18.30 e la messa alle 19; venerdì 18 alle 21 l’adorazione eucaristica animata dal gruppo dei catechisti e domenica 20 alle 10 la festa degli anniversari di matrimonio.
«Questo appuntamento – conclude padre Mauro – non può che essere specchio della nostra formazione dehoniana che ha nella contemplazione del cuore di Cristo attraverso l’adorazione, il punto fondamentale del nostro apostolato. Il messaggio che vorremmo lanciare è che per immaginare il futuro dobbiamo guardare alla croce di Cristo».