Covid, il viaggio di un reporter nei borghi più colpiti

Si chiama “E quindi uscimmo a riveder le stelle” il libro di Simome Bachini, un viaggio mozzafiato e senza respiro dall’Amiata alla Versilia, da Firenze alla Maremma per narrare in prima persona

Covid, il viaggio di un reporter nei borghi più colpiti

 “Ore 6,30. Ancora notte. Sto ragionevolmente dormendo. Il cellulare suona. Mi sveglio quasi di soprassalto. E’ il 25 gennaio. Guardo il cellulare e vedo chi mi cerca. Redazione. Che succede? - Buongiorno... - Buongiorno Simone, ma a Prato girano con la mascherina? Hai immagini? Vado subito a vedere cosa succede”.
E’ dura la vita del reporter, soprattutto di questi tempi in cui tutto succede e tutto cambia all’improvviso. Tempi di Covid, di infezioni e pandemia, dove il ritmo della cronaca è trascinato dagli eventi imprevisti e improvvisi. Tempi dove è successo di tutto e le cronache mediatiche si sono rincorse frenetiche e turbolente. 

Cronache che Simone Bachini, cronista di Italia 7, appena è arrivata l’estate e ha avuto un po’ di tempo per respirare con la morsa del virus che si è allentata, ha voluto mettere nero su bianco, insieme all’editore Fabrizio Madnorlini, tutte le sue esperienze di reporter in giro per la Toscana, a bordo della sua macchina dove spesso si è trovato a lavorare, tra città, campagne, borghi e paesini, per cinque mesi a raccontare quello che stava accadendo sul fronte del Coronavirus. 

Si intitola “E quindi uscimmo a riveder le stelle. Mascherina e resistenza dei toscani nei 100 giorni del covid-19” il libro edito da Fm edizioni, un viaggio mozzafiato e senza respiro dall’Amiata alla Versilia, da Firenze alla Maremma per narrare in prima persona, con aspetti anche spesso nascosti dietro le quinte giornalistiche, quello che è successo nei mesi della pandemia nella nostra regione. 
Bachini si trova, suo malgrado, catapultato dal suo lavoro e in alcuni casi travolto. 

Nel silenzio assordante di cittadine completamente vuote, accolto solo da statue e monumenti, ha come unico strumento di contatto con l’esterno il cellulare, attraverso il quale dialoga con i colleghi e gli amici. E poi ci sono fortissimi gesti religiosi con i riti della Settimana Santa, la Pasqua e le messe sospese che hanno visto tra gli altri, in prima fila i vescovi, tra cui mons. Giovanni Nerbini di Prato, Simone Giusti di Livorno, Andrea Migliavacca di San Miniato, Augusto Lojudice di Siena. Ma cosa succederà? Si chiederà più volte nei momenti di sconforto l’autore. 

Una domanda che ancora ci stiamo facendo tutti. Il libro, come definito dall’autore stesso, è “un viaggio dantesco in 33 capitoli tra silenzi spazio temporali e deserti esteriori ed interiori. In mezzo tante storie e tante persone: cittadini che mi hanno aperto il cuore e l’animo con le loro emozioni, medici, infermieri, malati, familiari, sindaci di cui abbiamo descritto l’operato”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)