"Choc inestimabile", l'eredità dell'emergenza Covid-19: terzo settore in prima linea
Stime e indicatori parlano di una crisi ormai certa e di una questione povertà che colpisce in misura forte anche il nostro paese. A questa situazione è dedicato il Grs Week, l'approfondimento settimanale del Giornale Radio Sociale
Un "choc inestimabile" e uno "scenario drammatico di difficile previsione". E' questa l'eredità che l'emergenza Covid-19 lascia in campo economico a livello globale. Stime e indicatori che parlano di una crisi ormai certa e di una questione povertà che colpisce in misura forte anche il nostro paese. A questa situazione è dedicato il Grs Week, l'approfondimento settimanale del Giornale Radio Sociale, che è possibile ascoltare online. In risalto il ruolo del terzo settore, in prima linea e a contatto con le fasce più vulnerabili ed escluse del Paese, che con Claudia Fiaschi lancia un grido di allarme sulla sostenibilità dei servizi in cui sono impegnate associazioni, cooperative sociali e Onlus. "E' un momento importante. - spiega la portavoce nazionale del Forum del terzo settore - Molte organizzazioni rischiano, al termine di questa emergenza, di non avere le condizioni per poter riaprire le proprie attività perché questa emergenza mette a dura le poche risorse che il terzo settore aveva nelle sue riserve. Per questo stiamo chiedendo con forza al governo che ci possano essere misure che accompagnino le organizzazioni ad affrontare questa emergenza".
Il Forum in particolare pensa alla possibilità di accedere alle misure pensate per il mondo dell'impresa perché, spiega la Fiaschi, le organizzazioni del terzo settore hanno problematiche molto simili, dal punto di visto economico ma anche della gestione dei servizi. E dunque la ripartenza non può prescindere dall'attivazione di misure mirate, che per il Forum debbono concretizzarsi, da un lato, in un fondo per il terzo settore che persegue finalità non commerciali e, dall'altro, nel dare nuove risorse e maggiore vitalità ed efficacia al fondo per l'impresa sociale. Nell'approfondimento, anche le parole dell'economista Fabrizio Barca, che con il Forum Disuguaglianze e Diversità ha messo in campo alcune proposte per trovare soluzioni nel contrasto alla povertà e garantire la giustizia sociale del nostro Paese. L'intervento del Forum, spiega Barca, "è andato nella direzione di quei 6-7 milioni di persone in larga misura dipendenti ma dipendenti precari, a chiamata, a contratto e a quei 3,3 milioni di irregolari che facciamo finta di non sapere che ci sono ma usiamo tutti all'interno dei processi produttivi e un milione di loro lavora in quelli che oggi definiamo settori essenziali e che si ritrovano senza niente". "L'Italia - sottolinea - ha la fortuna di avere il reddito di cittadinanza, prendiamo quello e semplifichiamolo nell'individuazione e nella erogazione e eleminiamo i vincoli che rendono difficile l'intervento. Per gli irregolari sospendiamo le autodichiarazioni di non regolarità anche perché la gran parte di loro non può lavorare perché non si può spostare".