Carmine: festa della Madonna dei Lumini. Si rinnova il rapporto con il Comune di Padova

Ogni anno, nella devozione alla Madonna dei Lumini – che ricorre il 12 ottobre e viene celebrata la domenica più prossima a tale data – si rinnova il rapporto privilegiato fra il Comune di Padova e la Chiesa del Carmine. 

Carmine: festa della Madonna dei Lumini. Si rinnova il rapporto con il Comune di Padova

Domenica 13 ottobre, la messa delle 11 vede la presenza del sindaco; alle 18, recita del rosario e processione a cui partecipano anche bambini e ragazzi dell’iniziazione cristiana. Il legame – di antica origine – si riferisce alla pestilenza del 1576. Ciò che avvenne è ben illustrato dalla grande lapide posizionata nel lato destro del presbiterio: «La veneranda santissima Immagine della Madre di Dio, che si vede sull’Altar Maggiore di questa Chiesa, una volta si trovava sotto un portico vicino alla Sala dell’Illustrissimo Prefetto ed appariva venerabile per moltissimi quadri votivi. L’anno poi di Cristo 1576 inferendo la malattia della peste per tutto il Dominio Veneto e specialmente a Venezia ed a Padova la Santissima Vergine nostra Avvocata fece conoscere durante il sonno ai pii Signori M.R. Felice Zuccoli Padovano dottore in Teologia e ministro della Provincia Veneta del Sacro Ordine Carmelitano ed Ill.mo Senatore Veneto e Prefetto di Padova Luigi Giorgio, che fu poi Procuratore di San Marco, che quella Immagine doveva trasferirsi da quel luogo poco decente in questo augustissimo Tempio e dopo la sua traslazione la peste sarebbe cessata tanto a Padova che a Venezia». Continua il testo della lapide: «Per la qual cosa il giorno 12 ottobre essa fu trasferita e subito il pestifero morbo cominciò a scomparire ed in breve tempo tutti i luoghi soggetti al Dominio Veneto furono liberati da quel contagio, ed in memoria di questo memorando divino beneficio la Città di Padova fece voto di visitare ogni anno nel giorno della Festa della Purificazione questa Immagine dell’Immacolata Madre di Dio e di offrire certa quantità di ceri e di assistere alla Messa solenne».

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