Biagio Conte lascia Palermo e la sua missione: "Tolgo il disturbo"
Dopo 40 giorni di ritiro in montagna, dove era salito lo scorso 9 luglio per restare in preghiera, ora annuncia in una lettera l’intenzione di non rientrare: "Sarò immerso nella preghiera, nella penitenza e nel digiuno". E spiega: "Siamo responsabili nel produrre nuove povertà e nuove emarginazioni"
Biagio Conte, fondatore della “Missione Speranza e Carità”, che accoglie a Palermo circa 400 persone in difficoltà, lascia la sua città. Dopo 40 giorni di ritiro in montagna, dove era salito lo scorso 9 luglio per denunciare i mali del mondo e restare in preghiera, ora annuncia in una lettera l’intenzione di non rientrare: “Toglierò il disturbo staccandomi da tutto e da tutti, rimanendo in montagna”.
“Siamo diventati responsabili e fautori nel produrre nuove povertà, nuove emarginazioni, disagi mentali, depressioni, suicidi e nuovi senza tetto e profughi lasciati alla deriva. - scrive Fratel Biagio, come tutti lo chiamano - E’ chiaro che chi parla con questi toni non sempre è gradito, per questo toglierò il disturbo, cercando di non essere più assillante e invadente, come pensa una parte di questa malata società; ma un giorno la verità verrà a galla”.
Biagio Conte racconta la sua scelta: “Ho sentito di ritirarmi in montagna e nel silenzio (dal giorno 9 luglio sono ad oggi 40 giorni) finendo e portando a termine gli ultimi giorni che il Buon Dio mi ha concesso in questa travagliata vita terrena. - prosegue - Sarò immerso nella preghiera, nella penitenza e nel digiuno (solo a pane e acqua) contrastando così l’escalation del male, il proliferale della immoralità, delle ingiustizie e delle violenze in tutte le città e in tutti i paesi del mondo”.
“Ma c’è ancora una speranza: per rispondere e vincere tutto questo malessere, compreso il covid di cui siamo pure noi responsabili, dobbiamo tutti insieme unirci, ricchi, meno ricchi e poveri in preghiera, in penitenza e digiuno: - aggiunge - solo così il buon Dio potrà liberarci e salvarci da tutti i nostri peccati, dai nostri errori, dai nostri vizi, dal nostro orgoglio e dal nostro io. E’ doveroso ritornare al Buon Dio e al nostro prossimo, per ricostruire tutti insieme un mondo di vera giustizia e di vera pace”.
In luglio, al momento della scelta di ritirarsi in montagna, la sua decisone era stata accolta positivamente. "Condivido in pieno questa ulteriore iniziativa di preghiera e digiuno di fratel Biagio - aveva commentato Riccardo Rossi, comunicatore sociale della missione - perché so quanto bene riesce a fare pregando intensamente”.