Banda Riciclante, i supereroi dell’ambiente che raccontano ai bambini il riuso e la differenziata
Il progetto si rivolge agli studenti delle scuole elementari e medie per educare e sui temi dell’eco-sostenibilità, attraverso attività manuali creative portate avanti dai "form-attori" del Teatro dei Mignoli. Al termine dei laboratori, la “parata riciclante” sfila per le vie delle città con costumi prodotti con materiali di recupero
C’è Vegas, supereroe della trasformazione, che prende una cosa e la fa diventare un’altra; Voda, connesso alla terra, che rigenera i terreni contaminati attraverso i lombrichi purificatori o le piante che mangiano lo smog; Maxus, che ha il potere di creare socialità, perché i progetti che funzionano sono quelli che si portano avanti collettivamente. E infine c’è il cattivo, il Dottor Degrado, che vuole distruggere l’ambiente. Sono i personaggi della Banda Riciclante, progetto che si rivolge agli studenti delle scuole elementari e medie per educare e sui temi dell’eco-sostenibilità, con laboratori multidisciplinari e attività creative che culminano in “parate riciclanti” per le vie delle città. Attraverso il gioco e un approccio ludico-creativo, i “form-attori”, formatori/ attori, coinvolgono i ragazzi per parlare insieme di temi come la raccolta differenziata, il riuso e la tutela della natura.
“La parte recitativa è fondamentale: i formatori che conducono i laboratori e le parate sono attori del Teatro dei Mignoli, esperti delle diverse discipline – racconta Mirco Alboresi, ideatore del progetto –. Il loro approccio educativo è influenzato dalla loro passione per il teatro, inteso come potente strumento di partecipazione e socialità: per mettere in scena i supereroi del riciclo, ognuno dei quali ha un potere particolare, utilizziamo costumi fatti di materiali riciclati”.
Il progetto è stato realizzato per la prima volta nel 2012, coinvolgendo oltre 600 studenti di 15 scuole medie di 11 regioni: su questa prima sperimentazione è stato realizzato anche un documentario, sempre dal titolo “Banda riciclante”, che raccoglie le voci dei ragazzi e le loro opinioni sulla gestione delle risorse e sul futuro che li attende. Sullo sfondo il lavoro degli educatori che combattono, senza arrendersi, una causa che sembrerebbe persa in partenza. Dalla grande capitale alla periferia di Palermo fino all’Aquila, città delle macerie ma anche della ricostruzione. Il film ha ricevuto il primo premio Visioni Ambientali 2014 presso la Cineteca di Bologna.
“Per realizzare i nostri laboratori abbiamo costruito delle macchine, una che trita le plastiche e una che le fonde, da portare nelle classi – continua Alboresi –. Il concetto è quello di adottare uno spazio pubblico e prendersene cura: a Milano abbiamo raccolto il tetrapack dai rifiuti casalinghi e abbiamo creato delle strisce che intrecciate hanno formato la copertura per fare ombra in un nuovo parco cittadino, a Palermo abbiamo pulito le spiagge e abbiamo trasformato i rifiuti in oggetti artistici. In altri casi abbiamo realizzato orti verticali e salotti nei cortili fatti con materiali di riciclo”.
Ma Banda Riciclante è anche una storia a fumetti, pubblicata in due puntate, “Banda Riciclante e la città senza sole” e “Banda riciclante e la lotta al piccolo rifiuto”: sono proprio i supereroi protagonisti a sfilare, in carne ed ossa, nelle parate riciclanti insieme i ragazzi, anche loro vestiti con costumi fabbricati con materiali di riciclo. In testa, un vecchio triciclo che usavano gli spazzini negli anni ’50, a cui è stata montata una finta testa di cavallo: un valido destriero per gli eroi dell’ambiente.
“Purtroppo con l’emergenza Covid ci siamo dovuti fermare: le nostre sono tutte attività pratiche, che hanno l’obiettivo di sviluppare la manualità dei ragazzi – conclude Alboresi –. Da pochi giorni abbiamo ripreso i laboratori, che si svolgono tutti all’esterno, proprio per rispettare le nuove normative anticovid. I giovani sono sempre stati molto sensibili al problema ambientale: quando tornano a casa condividono le loro conoscenze e, modificando alcune abitudini di famiglia, portano un cambiamento concreto”.
Alice Facchini