"Atlanti Babelici", per raccontare il mare, la terra e il movimento
All’Ecomuseo Mare Memoria Viva un progetto artistico di "inno al Mediterraneo" che connette tra loro Palermo, Bari, Catanzaro, Napoli e Potenza
Libri tattili di carta riciclata e materiali di scarto riutilizzati; accessori semplici che, disposti artisticamente in alcune postazioni, trasmettono l'energia della terra, del mare, del cielo e del movimento evocando memoria e ricordi. E' Atlanti Babelici, l'esposizione inaugurata ieri presso l’Ecomuseo Urbano Mare Memoria Viva negli ampi locali dell'ex Deposito Locomotive di Sant’Erasmo. Le diverse istallazioni artistiche con i libri tattili chiamati Atlanti di Babele della città di Palermo sono realizzati da Carmela Dacchille di Edizioni Precarie. "Il progetto rappresenta un inno al Mediterraneo italiano e intende promuovere attraverso la creatività processi di dialogo, incontro e civile convivenza", si legge in una nota.
All'inaugurazione, per l'istallazione sul tema del Cielo, è intervenuta l'artista orientale Nizar Piccolo, noto come il principe (poeta) di Palermo.
I 'libri d’artista' sono realizzati a mano in cui cartotecnica, tessitura, collage, frottage e altri processi artistici e artigianali hanno fatto nascere oggetti unici in forma di leporello, ovvero libri che si aprono come ventagli. Tutti gli Atlanti di Babele sono realizzati con materiale recuperato per strada, nelle botteghe artigiane, davanti al mare, nel corso di fortuiti incontri: stoffe, espositori, giornali, carta di mercato, carta di imballaggio della frutta, spago usato dai pescatori e altro ancora.
La presentazione degli Atlanti prevede anche laboratori creativi gratuiti per studenti, educatori, insegnanti a cura di Edizioni Precarie. I workshop sono dedicati all'esplorazione del mare urbano, una parte poco conosciuta ma straordinaria della costa sud di Palermo e prevedono la stampa e la realizzazione di un libro a leporello fatto di tanti materiali diversi, trovati e creati.
Dopo un primo workshop, ieri, nel giorno dell'inaugurazione, il secondo è in programma per domani, sabato 19 marzo dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 17.00
Si tratta di un progetto realizzato in contemporanea nelle città di Bari, Catanzaro, Napoli e che avrà come esito finale la nascita di una Biblioteca Errante, progetto finanziato dalla Fondazione Terzo Pilastro di Roma e curato dall’associazione culturale La luna al guinzaglio di Potenza con il partenariato di Università degli studi di Basilicata, Città essenziale Consorzio Cooperative sociali.
Successivamente gli Atlanti convergeranno verso il Moon – Museo Officina degli Oggetti Narranti di Potenza, dove daranno vita alla prima Biblioteca Errante. Seguirà una fase di circuitazione che prevede l’itineranza della Biblioteca in giro per l’Italia. Ad ogni passaggio, la Biblioteca Errante si arricchirà di nuovi Atlanti di Babele frutto dei processi creativi nati nei luoghi ospitanti.
"L'idea è quella di raccontare in maniera itinerante con cinque libricini e materiale raccolto in giro - dice Carmela Dacchille - alcuni luoghi. Io lo sto facendo per Palermo ma poi ci saranno quelli che interesseranno pure le altre città di mare che partecipano. Ogni libro Atlante racconta un tema di un luogo senza parole: la terra, il mare, il corpo, il cielo ed il movimento. Ogni postazione è stata arricchita di oggetti trovati negli spazi dell'Ecomuseo a cui ho aggiunto un libro Atlante di Babele. Per il tema della terra ho pensato di usare la casa in terra cruda dove il libro è realizzato con gli scarti di carta di antichi rilegatori. Per me la terra sono le persone e rappresenta il piccolo lavoro dell'artigiano. Il mare viene rappresentato sia con il libro che con i diversi oggetti (vecchie reti, mattonelle, plastiche, pietre) trovati nella costa vicina all'Ecomuseo. Poi c'è il corpo rappresentato dentro una exruota di giostra in cui stanno appesi i pezzetti di corpo. In questo caso tutti i pezzettini di corpo sono fatti di ostia commestibile perché a Palermo c'è questo legame forte tra il corpo e il cibo. Il cielo è reso dalla scala che rappresenta Montepellegrino che è un punto privilegiato da cui si guarda la città. L'ultimo rappresenta il movimento reso da una palma e da un libro realizzato con la carta riutilizzata del presepe. Il suggerimento è quello di perdersi nei dettagli ed esplorare attraverso gli oggetti e i libri che essendo evocativi di storia passata e presente, ci spingono, attraverso le cose piccole, ad andare oltre più in profondità. C'è un invito a guardare la bellezza che parte proprio dalle cose più semplici e banali.
"Il nostro è un spazio di elaborazione e di realizzazione collettiva di progetti e laboratori artistici e interattivi - aggiunge Cristina Alga, responsabile dell'Ecomuseo Mare Memoria viva -. Abbiamo deciso di ospitare anche questa volta un progetto che si svolge pure in altre città italiane e che vuole mettere insieme arte e territorio, ricerca e territorio ed educazione e territorio. L'altro tema che ci congiunge è il riuso dei materiali che in questo caso sono i libri e nello stesso tempo la raccolta dei materiali trovati in questo luogo. Il messaggio è quello che la bellezza può viene fuori spesso da cose semplici che già esistono senza bisogno di produrne di altre. C'è un pensiero di Giuliana Saladino che amo moltissimo che dice che "Per essere più liberi bisogna essere più frugali".
Serena Termini