Assegno unico, “stiamo aumentando di oltre il 40% le risorse per le famiglie”
Intervista alla ministra Bonetti: “Il sostegno alle famiglie con più di due figli e con figli disabili è parte strategica del Family Act: da un lato sostegno alla natalità, sul modello della Francia; dall'altro un supporto a chi si prende cura, con ulteriori risorse dal Family Act per cure e servizi”
“Tutti i bambini e tutte le bambine hanno diritto di essere sostenuti nella loro crescita: nessuno sarà lasciato indietro. E' il principio dell'universalità, che abbiamo scelto e perseguito”: così la ministra Elena Bonetti sintetizza il significato e il senso dell'assegno unico universale, che debutterà il 1 luglio nella sua versione “ponte”, prevista dal decreto legge approvato lo scorso 4 luglio dal Consiglio dei Ministri. Il decreto introduce misure immediatamente efficaci, di durata temporanea, volte a sostenere la genitorialità e potenzia, al tempo stesso, i vigenti assegni per il nucleo familiare. In concreto, a decorrere dal 1° luglio 2021 e fino al 31 dicembre 2021, gli importi mensili dell’assegno per il nucleo familiare già in vigore sono maggiorati di 37,5 euro per ciascun figlio nel caso di nuclei familiari con uno o due figli, e di 55 euro per ciascun figlio quando in famiglia ci siano tre o più figli.
Ministra Bonetti, è una valida risposta alle preoccupazioni, espresse da alcuni, che la misura potesse beneficiare alcuni, a scapito però di altri?
Sì, l'intenzione del governo si è tradotta nella proposta approvata, che rappresenta un investimento reale e significativo per tutte le famiglie e un sostegno alla genitorialità, fondamentale nel momento in cui il paese necessita di un impulso forte a ripartire. Non solo un sostegno, dunque, ma anche un incentivo perché si possa guardare al futuro con maggiore fiducia. La misura ponte di fatto aggiunge 3 miliardi di risorse per le famiglie italiane per i prossimi sei mesi. E' certo quindi che nessuna famiglia perderà nulla, visto che vengono conservati tutti i sostegni attuali (assegni, detrazioni e bonus), includendo però nella platea dei beneficiari quasi 2 milioni di nuclei che non hanno mai avuto accesso agli assegni familiari. E per chi già li riceve, è prevista un'automatica maggiorazione.
E poi cosa accadrà?
Da gennaio si avvierà il regime completo e strutturale, che di fatto si baserà sulla piattaforma Inps in preparazione. Gli assegni attuali saranno maggiorati, comprensivi delle detrazioni e gli altri sostegni ed estesi ai figli fino a 21 anni, mentre l'assegno ponte sarà solo per i figli fino a 18 anni. Tutti i benefici saranno assorbiti nell'assegno unico, con un effetto di semplificazione, con un grande investimento strutturale che coinvolgerà tutti i nuclei familiari. Per dare contezza dell'importanza di questo investimento, basti pensare che stiamo aumentando di oltre il 40% i fondi destinati alle politiche familiari. Mai è stato fatto in Italia niente di simile.
Un'attenzione particolare viene rivolta da un lato alle famiglie con più di due figli, dall'altro alle famiglie con figli disabili. Perché?
Il sostegno a queste famiglie corrisponde a due segmenti strategici del Family Act. Per quanto riguarda i nuclei con più figli, introduciamo un nuovo e diverso approccio, simile a quello che in Francia ha funzionato per il sostegno alla natalità. Un approccio che segna una svolta rispetto al fraintendimento diffuso per cui, dal terzo figlio in poi, le spese in qualche modo si ammortizzino: abbiamo verificato come questo non sia vero e come invece questi nuclei abbiano bisogno di un sostegno ulteriore. Al tempo stesso, con il Family Act, introdurremo misure che incoraggino il lavoro femminile e non trasformino invece l'assegno per i figli in un disincentivo all'occupazione. Per quanto riguarda le famiglie con disabilità, sappiamo bene quanto queste si facciano carico delle tante necessità dei figli e quanto abbiano bisogno di essere sostenute: di qui la maggiorazione di 50 euro nella misura ponte, con risorse che da gennaio aumenteranno e diventeranno strutturali. Nel Family Act sono previste poi anche altre forme di sostegno per le cure e i servizi, che attualmente sono almeno in parte in carico alle famiglie.
Si può quindi essere certi che nessuno resterà escluso da questo investimento?
E' il nostro impegno e la nostra promessa: far ripartire il paese, ma farlo tutti insieme, senza selezionare. Universalità significa questo: tutti i bambini e le bambine hanno il diritto di essere sostenuti nella loro crescita e nessuno di loro sarà lasciato indietro.
Chiara Ludovisi