Asiago, il personale sanitario con Francesco all'udienza per i due anni dell'ospedale altopianese

Alcune esperienze entrano di diritto nella storia e nella vita delle persone. Se poi, l’evento in questione, è quello di toccare con mano l’umiltà e l’umanità di una persona che è papa, a maggior ragione l’esperienza si memorizza non solo nella mente, ma, e ancor di più, nel cuore. 22 marzo 2023, udienza in piazza San Pietro, con una delegazione di 52 persone che lavorano nell’ospedale di Asiago, e che, dall’Altopiano partono la sera prima, accompagnate dal direttore sanitario dell’Ulss 7 Pedemontana Antonio Di Caprio, che sceglie di vivere l’esperienza con tutto il personale sanitario: una testimonianza straordinaria anche questa che ha fatto e fa un gran bene al nostro ospedale. 

Asiago, il personale sanitario con Francesco all'udienza per i due anni dell'ospedale altopianese

Al mattino, una volta in piazza, l’emozione, già tangibile e visibile negli occhi di tanti dei partecipanti, si faceva sempre più forte a mano a mano che ci si avvicinava alla zona da dove avremmo partecipato all’incontro con il Santo Padre. E, nel medesimo tempo, guardandomi attorno, vedevo comparire sempre più persone in camice bianco, e con diversi inserti, a seconda del compito che svolgono in ospedale: erano rappresentati tutti i reparti, come avevamo voluto fosse, quando, a metà gennaio, l’idea di festeggiare i due anni del nuovo ospedale si era resa concreta e realizzabile. Al termine dell’udienza, papa Francesco si è dedicato a salutare i gruppi presenti, in piazza, tra questi, come terz’ultimo, c’era quel gruppo che si era sobbarcato quasi 600 chilometri, partito la sera prima da Asiago. E qui il racconto non può che descrivere l’emozione, la gioia, la commozione di quanti. Mai avrebbero pensato di poter essere così vicini al papa, ma, ancor di più, poterlo vedere a qualche centimetro di distanza, o, meglio ancora, potergli stringere la mano. Abbiamo subito intuito come, avvicinandosi a noi, e vedendoci tutti con il camice, Francesco non si sia esentato dall’alzarsi in piedi e camminare verso di noi. E, subito, spiazzante la domanda: «Qual è la caratteristica più importante dell’infermiere?». Qualcuno accenna a qualche risposta... e lui: «È la tenerezza!». Prima grande lezione sua: diretto, schietto, immensamente vero e umano, di fronte al personale dell’ospedale di Asiago. L’emozione viene vinta da qualcuno dei presenti, che saluta con trepidazione il papa, e poi si inizia a consegnargli alcuni regali portati: un cesto di prodotti locali altopianesi, alcuni Vangeli in cimbro, alcuni testi inerenti alla storia dell’Ortigara... Il papa ci chiede di intonare un canto, in onore degli alpini, al quale aggiunge anche la sua di voce. E, anche qui, visi sorpresi e che stupefatti pensano sicuramente: «Ma... davvero sta succedendo quello che sto vedendo e vivendo?!?». Successivamente, la consegna di una croce realizzata in legno da un artista altopianese. E prima emozione di papa Francesco, davanti al gruppo dei sanitari dell’ospedale di Asiago... Una consegna speciale: una croce consegnata dal cappellano dell’ospedale al papa, quasi un consegnare la sofferenza di tanti malati, di tante persone, perché possa diventare condivisione anche con il Santo Padre, che sicuramente la sofferenza la conosce, e la vive, anche su di sé... mi viene naturale e spontaneo dirgli: «Di solito, quando sono in ospedale do la benedizione a chi incontro; se ha piacere, la do anche a lei!». Papa Francesco mi guarda e risponde: «Sì, volentieri, grazie!». E qui, lui con umiltà e con tantissima semplicità diventa serio, concentrato, abbassa la testa, ed io... abbassando la mia, invoco il Signore e benedico il Santo Padre, nella stessa maniera con cui estendo la benedizione a ogni persona che incontro all’ospedale, come fosse la cosa più naturale del mondo. Papa Francesco riceve la benedizione, commosso, e subito mi si presente un pensiero: «Caspita, chissà quanto bisogno ha anche lui di ricevere benedizioni!». E ho pensato a quanto sarebbe bello che ogni prete potesse, incontrandolo, benedirlo! Ancora un grazie speciale a tutto il personale e i dirigenti dell’Ulss.

Stati generali della natalità, 11-12 maggio a Roma

È partita a pieno ritmo l’organizzazione degli Stati generali della natalità che si terranno a Roma l’11 e il 12 maggio prossimi. Tra i relatori invitati dalla Fondazione per la natalità, guidata da Gigi De Palo, anche lo scrittore Alessandro D’Avenia.

Coppie omogenitoriali. A Padova si muove la Procura

Martedì 11 aprile, la Procura di Padova ha chiesto al Comune tutti i documenti relativi alla trascrizione nei registri dell’anagrafe dei figli di coppie dello stesso sesso dal 2017 a oggi. I documenti verranno analizzati ed è probabile che venga chiesto al Tribunale di valutarne la nullità. Per il sindaco Giordani non sussistono profili di responsabilità penale. Queste le sue dichiarazioni in proposito: «Come ho sempre detto da Sindaco ho agito nell’esclusivo interesse delle bambine, dei bambini e dei loro diritti fondamentali, ribadisco che ritengo sia un mio dovere. I bambini e le bambine vengono prima di tutte le discussioni ed evitare per loro delle discriminazioni molto gravi è un obiettivo che supera i vuoti normativi e che persegue i valori Costituzionali. Con moltissimi sindaci di vari schieramenti da tempo e chiediamo alla politica e al Parlamento di agire».

don Federico Fabris
Cappellano Ospedale di Asiago

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