"Ascoltateci". L’appello degli adolescenti sul Next Generation EU
Le conseguenze sociali della pandemia hanno segnato per sempre l'adolescenza della generazione dei nativi digitali, e le scelte del Pnrr influenzeranno a lungo le loro vite. In un video targato Unicef la richiesta alla politica di considerare le loro voci
Iperconnessi, informati, interessati all’ambiente e al sociale, reattivi. Sono la generazione dei nativi digitali, la cosiddetta “Gen Z”, quella che fa dei social media il principale palco di discussione e che ne sfrutta consapevolmente il potere per dire la sua sul dibattito politico. La Gen Z è anche quella che avrà l’adolescenza per sempre segnata dal cambio di abitudini legato alla pandemia.
Durante l’ultimo anno sono stati tanti gli adolescenti che - individualmente o insieme ad associazioni e movimenti - si sono attivati, hanno studiato dati ed elaborato con grande serietà proposte. E oggi, pronti a ripartire, chiedono una cosa molto semplice: essere ascoltati. “Abbiamo vissuto l’emergenza, ne siamo stati protagonisti, la programmazione politica per la ricostruzione del Paese non può non considerare la nostra voce” dice Diana, U-blogger Unicef.
Ragazze e ragazzi vogliono dire la loro sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), il programma di investimenti promosso dal Governo nell’ambito del Next Generation EU, strumento elaborato per superare l’impatto economico e sociale della pandemia. Il tutto attraverso una serie di azioni e interventi capaci di dotare il Paese degli strumenti necessari per affrontare le sfide economiche, ambientali, tecnologiche e sociali attuali e del prossimo futuro. Tra gli obiettivi specifici del piano: la digitalizzazione e l’innovazione, la transizione ecologica e l’inclusione sociale, ma anche la parità di genere, l’empowerment femminile, l’accrescimento delle competenze e delle prospettive occupazionali dei giovani.
“La Next generation siamo noi. Negli ultimi anni noi abbiamo portato avanti le battaglie per l’ambiente, siamo intervenuti dopo la prima ondata di COVID19 per chiedere interventi che raccogliessero quegli insegnamenti positivi dello stop forzato. Sempre noi – dice David, ambasciatore del canale U-Report on the Move di Unicef – abbiamo combattuto per società più inclusive, esponendoci in prima persona per chiedere che a tutti venissero riconosciute le stesse tutele”.
Giovani impegnati che - ribadiscono - vogliono poter dire la loro. Accolgono con favore la mozione approvata recentemente alla Camera, frutto del lavoro dell’intergruppo parlamentare Infanzia e Adolescenza, per la realizzazione di un vero e proprio piano infanzia straordinario all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La mozione promuove il protagonismo dei giovani e introduce la possibilità di ulteriori misure a favore dei minori in campo educativo ed economico.
“Durante la pandemia, con Unicef, abbiamo voluto sollevare la nostra voce per chiedere di essere coinvolti nel piano di ripresa – dicono -Abbiamo dato prova di forte resilienza e di risposta durante tutto questo periodo. Abbiamo cercato di aiutare i più deboli e provato a essere d’esempio peri nostri coetanei, abbiamo alzato la voce per condividere con gli adulti i nostri bisogni e la nostra visione del futuro. Chiediamo di essere ascoltati perché Next Generation EU riguarda prima di tutto noi. Siamo pronti a ripartire”.
Per la collaborazione nella realizzazione di questo video l’Unicef ringrazia l’Ass. Nonna Roma, la Rete Studenti Medi, il programma Lost in Education e tutti i partecipanti che con la loro presenza attiva lo hanno reso possibile.