Angeli in città. I 30 anni dei "City Angels"

Il progetto nasce dall'intuizione e la generosità di Mario Furlan e fratel Ettore Boschini

Angeli in città. I 30 anni dei "City Angels"

Coniugare solidarietà e sicurezza, un sogno nato nel 1994, che oggi coinvolge 600 volontari presenti in oltre venti città italiane e due svizzere (Lugano e Chiasso). 

I City Angels hanno compiuto trent’anni. 

“Quando abbiamo iniziato eravamo io, mio cugino e due amiche. Quattro ragazzi con un grande entusiasmo. Sentivo che la mia missione era dare vita a un’associazione di angeli della strada che aiutano chi ha bisogno e fanno presidio del territorio”. 

Questo il racconto del fondatore dei City Angels, Mario Furlan.

Fin da piccolo Furlan, classe 1964, si è sempre voluto battere contro le ingiustizie, cullando il sogno di fare qualcosa per rendere il mondo migliore. Quando a 18 anni si trasferisce con la famiglia da Albissola (Savona) a Milano si imbatte nel mondo degli invisibili che abitano la Stazione Centrale. Decine di persone senzatetto che cercano riparo contendendosi una manciata di spazio lungo i muri e negli angoli della stazione, in mezzo al frenetico viavai di uomini d’affari, turisti e pendolari. Chiede chi li aiuta. E conosce così fratel Ettore Boschini (1928-2004)

Religioso camilliano, Fratel Ettore viene trasferito a Milano dopo vent’anni di attività come infermiere nella comunità agli Alberoni di Venezia. Nel capoluogo lombardo scopre la “crisi delle strade”. Siamo agli inizi degli anni Settanta. Il boom economico degli anni Cinquanta e Sessanta è ormai alle spalle e la quotidianità deve fare i conti con la prima crisi energetica, che riduce in povertà molte persone. Le strade di Milano sono popolate da “barboni”, emarginati ed esclusi da ogni vantaggio dell’ambiente urbano. Fratel Ettore inizia ad ospitarli negli ambulatori della clinica San Camillo, offrendo loro una prima assistenza. Ma le richieste sono sempre di più e gli spazi non bastano. Così, con il benestare dei suoi superiori, fratel Ettore crea un primo rifugio per senzatetto nei pressi della Stazione Centrale.

È proprio nel rifugio di Fratel Ettore in via Sammartini che Mario Furlan inizia a svolgere servizio di volontariato. Ed è in quel rifugio che nasce l’idea dei City Angels. Ma per prendere forma, questo progetto ha bisogno di maturare. Prima che i City Angels spicchino il volo ci sono gli anni al Leoncavallo e allo stadio, tra gli ultras del Milan. Perché il desiderio giovanile di combattere le ingiustizie aveva finito per alimentare la rabbia. Furlan racconta che quel periodo termina quando a 21 anni inizia a studiare giornalismo. In breve tempo il giovane e brillante Furlan ha un posto fisso in un settimanale. Ha 22 anni e praticamente “si è sistemato”. Ma non è contento. E così, a 29 anni, all’insaputa dei suoi genitori (che lo butteranno fuori di casa), si licenzia, lascia il posto sicuro per fondare i City Angels. L’ispirazione viene dai Guardian Angels di New York. Ma quelle sono ronde per la sicurezza. Furlan voleva invece coniugare sicurezza e solidarietà. Per questo motivo ad accompagnare l’iconica maglietta rossa (colore che richiama quanti intervengono in caso di emergenza) sceglie non un basco rosso, ma blu, come i Caschi blu dell’Onu. I primi mesi di attività “semi-clandestina” si svolgono nel centro d’accoglienza per senzatetto di Fratel Ettore. L’associazione viene inaugurata ufficialmente l’8 febbraio 1995 nella chiesa del Carmine, a Brera. Dopo la diffidenza iniziale, arriva il riconoscimento delle istituzioni.  L’interesse per i City Angels cresce e fioccano le domande per entrare a far parte del gruppo. Ma bisogna superare una selezione molto rigida. Generalmente solo il 10-20% dei candidati diventa City Angels. Agli aspiranti volontari Furlan insegna il Wilding o autodifesa istintiva, una tecnica di difesa personale che ha ideato mettendo insieme la sua esperienza di arti marziali e le tecniche di mental coach, prevenzione e psicologia. 

Con il passare degli anni il progetto nato nel 1994 va via via crescendo. Nel 2007 viene aperta a Milano Casa Silvana (in zona Lambrate). Silvana era una senzatetto della stazione centrale, amica degli Angels, che venne rapita per costringerla a prostituirsi. Oggetto di violenze indicibili, venne poi uccisa. A lei gli Angels decidono di dedicare la prima casa famiglia per donne e bambini in difficoltà, che successivamente ha aperto le sue porte anche a coppie e famiglie. Non solo. È stato anche il primo centro d’accoglienza in Italia ad essere aperto tutta la notte e ad accogliere anche gli animali dei senzatetto. Nel 2016 apre poi i battenti il Centro d’accoglienza “Elio Fiorucci” (quartiere Niguarda). Un omaggio al noto stilista milanese (1935-2015) che disegnò nel 1994 “l’aquila che protegge la città”, il logo degli Angels. Il Centro può ospitare fino a 50 persone e offre quotidianamente ai suoi ospiti corsi di italiano per stranieri, corsi di informatica e corsi di avviamento al lavoro.

Un anno più tardi, sempre a Milano, gli Angels inaugurano l’Oasi del clochard, un villaggio per persone senza fissa dimora nata là dove un tempo sorgeva un campo rom. Il concetto di questa realtà è del tutto innovativo. Non si tratta infatti della solita scuola o caserma con i suoi grandi stanzoni adibiti all’accoglienza, ma tanti prefabbricati disposti attorno alla piazza principale del villaggio. Tra le diverse case troviamo l’infermeria, la mensa, la biblioteca, il campo da calcio, gli spazi per la ricreazione. Dal 2017 l’Oasi ha aperto anche una sezione femminile e una parte è stata dedicata ad ospitare gli animali dei clochard. Un’oasi che nasce per far sentire veramente “a casa” chi una casa non ce l’ha. I City Angels hanno continuato la loro attività anche nel difficile periodo della pandemia. Non solo per aiutare i senzatetto sulla strada, ma anche portando pasti e medicine a domicilio a chi era contagiato dal virus, a disabili e anziani. Hanno garantito la continuità delle mense e delle docce per i senzatetto là dove il personale era malato di Covid. E lo hanno fatto soprattutto a Bergamo, la città più duramente colpita dalla pandemia, dove sono stati presenti 7 giorni su 7. Nel 2022, con lo scoppio della guerra in Ucraina, i City Angels di Roma, Milano, Bergamo, Voghera, Monza, Parma e Campomarino (Campobasso) si sono attivati per portare in Ucraina tonnellate di beni di prima necessità. Lo scorso anno, poi, è stato attivato un nuovo servizio. Da sempre gli Angels offrono un servizio di scorta alle donne che lo chiedono. Ora, grazie anche alla collaborazione con l’associazione Scarpette Rosse, sono pronti ad accompagnare le donne minacciate dal loro ex compagno nei momenti in cui temono di incontrarlo, come ad esempio quando vanno nella casa in cui hanno vissuto con lui per riprendersi i loro effetti personali. 

Ai festeggiamenti per i 30 anni, puntualmente documentati sulle pagine social dei City Angels, arriva un nuovo riconoscimento. Furlan sta per essere nominato Cavaliere al merito della Repubblica. “Un grande onore – commenta Furlan – ma il riconoscimento va ai volontari, che tutti i giorni scendono in strada per portare un sorriso, il calore umano. Che non sono meno dell’aiuto materiale. Perché non si muore solo di fame, ma soprattutto di solitudine e di mancanza di speranza”. 

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Fonte: Sir