Andrea Zanoni (Partito Democratico): Più poteri al Parlamento

Andrea Zanoni Il consigliere regionale del Pd punta a tornare in Europa, dov’è già stato eletto nel 2011. Al centro della sua azione politica, come sempre, l’ambiente e il sociale

Andrea Zanoni (Partito Democratico): Più poteri al Parlamento

Andrea Zanoni è nato a Treviso il 25 agosto del 1965, si candida nelle fila del Partito Democratico al Parlamento europeo. È uno degli esponenti veneti nella lista guidata dal presidente regionale dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, che tra i maggiori candidati veneti include anche il parlamentare padovano Alessandro Zan (che abbiamo provato a intervistare, ndr) e l’eurodeputata uscente vicentina Alessandra Moretti. Zanoni ha un passato da ambientalista. È stato deputato al Parlamento europeo dal 2011 al 2014. Attualmente ricopre la carica di consigliere regionale del Veneto, sempre nel Pd, a cui ha aderito nel 2013.

Per quale idea di Europa lavorerà? Per una maggiore integrazione europea oppure no, di fronte alle sfide epocali che ci interpellano? «Se sarò eletto, lavorerò per un’Europa maggiormente integrata, una maggior collaborazione fra Stati, e per creare una struttura europea più forte e consolidata. I tempi sono maturi per modificare l’ultimo trattato che definisce i poteri legislativi del Parlamento europeo, quello di Lisbona del 2009. Il Parlamento europeo, con il voto dello scorso 23 novembre, ha posto le basi per la modifica del trattato. Credo si debba andare verso l’eliminazione del potere di veto di un singolo Stato membro. Serve un fisco equo tra tutti i cittadini dell’Unione, non possono esistere paradisi fiscali. Sosterrò la creazione di un sistema militare di sicurezza comune, che, tra l’altro, porterà a un risparmio di 26,4 miliardi di euro, razionalizzando le forniture e le spese di manutenzione, soldi che potremo spendere per il sociale e per l’ambiente. Finalmente, realizzeremo i corpi civili di pace europei, utili a rafforzare la diplomazia e a intervenire prima che nascano conflitti».

Quale sarà la sua priorità, se eletto, nell’impegno di eurodeputato? «Seguirò i fascicoli che arriveranno in Commissione Ambiente, relativi alla produzione di energia da fonti rinnovabili, alla mobilità elettrica, all’industria sostenibile, all’agricoltura meno impattante, privilegiando le piccole e medie imprese. L’Unione europea si è dotata del Green new deal e ha definito gli obiettivi per la riduzione dei fattori climalteranti, con la legislatura che si aprirà, dopo le elezioni, dovremo scrivere tutte le relative direttive su industria, trasporti, energia e agricoltura. Sarà la legislatura delle nuove professioni, dei grandi cambiamenti, dove l’impegno nelle diverse commissioni sarà fondamentale: per questo devono essere eletti deputati che sappiano capire e impegnarsi sulle nuove norme, che arriveranno dalla Commissione europea».

Mariano Montagnin

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